Tumori della testa e del collo

Da sapere

A questo gruppo di neoplasie appartiene un insieme di tumori che originano dalle prime vie aeree e digestive. Si tratta di neoplasie caratterizzate da un’origine istologica comune, da fattori causali sovrapponibili e da un approccio diagnostico e terapeutico abbastanza uniforme.
I tumori della testa e del collo (distretto cervico-facciale) sono il 3 per cento di tutti i tumori solidi. La maggior parte di essi origina nei maschi tra la sesta e la settima decade di vita. Fanno eccezione i tumori del rinofaringe la cui incidenza è massima, nelle forme indifferenziate, nella seconda e terza decade di vita.
Dal punto di vista anatomico si distinguono tumori che originano da:

  • cavità orale (lingua mobile, labbra, pavimento della bocca, palato);
  • rinofaringe;
  • orofaringe (base della lingua, tonsille, palato molle);
  • laringofaringe;
  • laringe (corde vocali);
  • seni paranasali;
  • ghiandole salivari maggiori e minori.
Storia naturale
Per la maggior parte i tumori del distretto cervico-facciale sono carcinomi squamosi e originano dalla trasformazione cancerosa dell’epitelio che riveste la mucosa. In genere restano confinati all’organo di origine per mesi o addirittura per anni. L’infiltrazione dei tessuti confinanti è l’evento successivo, seguito dalla diffusione ai linfonodi regionali, quasi sempre i linfonodi del collo. Le metastasi ai linfonodi più lontani sono in genere tardive. Le metastasi agli organi distanti, attraverso il sangue, sono generalmente associate ai tumori di volume maggiore. Questo evento si presenta più frequentemente in pazienti immunocompromessi, cioè con le difese immunitarie abbassate. L’insorgenza di un secondo tumore, anch’esso quasi sempre legato al fumo o all’alcool (il tumore del polmone o un altro tumore del distretto cervico-facciale), è tutt’altro che rara, con una frequenza pari al 4 per cento annuo.
Nei tumori della laringe il comportamento clinico e le caratteristiche microscopiche dipendono dalla sede anatomica di insorgenza. Poiché da un punto di vista terapeutico vi sono delle differenze con gli altri tumori del distretto cervico-facciale l’argomento sarà oggetto di trattazione separata (vedi tumore della laringe).
I tumori dell’ipofaringe e quelli dei seni paranasali sono poco frequenti. Entrambi hanno una spiccata propensione all’invasione locoregionale, che li porta ad infiltrare le strutture circostanti fino a distruggerle. Il rischio di interessamento dei linfonodi laterocervicali varia a seconda della sede anatomica di origine.
La maggior parte dei tumori delle ghiandole salivari è di tipo benigno: il più frequente è il tumore misto, detto anche adenoma pleomorfo. I corrispondenti tumori maligni, poiché originano da cellule ghiandolari, sono chiamati adenocarcinomi e la loro prognosi è correlata alle dimensioni del tumore e al suo grado di aggressività. La comparsa di metastasi a distanza è un evento tardivo e piuttosto raro, ad eccezione della variante carcinoma adenoido-cistico che metastatizza spesso ai polmoni.

Segni e sintomi
I sintomi alla presentazione dei tumori della testa e del collo variano a seconda della sede anatomica della malattia. Tuttavia, in molti casi, questi tumori evolvono in maniera asintomatica, rendendo la diagnosi tardiva. I sintomi che possono indirizzare verso la diagnosi sono:
  • ulcerazioni doloranti del cavo orale che non rispondono alle comuni cure mediche;
  • abbassamenti del tono della voce (disfonia) o difficoltà a deglutire (disfagia) che persistono nel tempo (settimane o mesi).
Questi disturbi, assieme alla comparsa di una tumefazione nel cavo orale o nella regione del collo, sono da considerare sospetti fino a prova contraria e vanno perciò posti all’attenzione del medico. Nelle forme infiltranti la sintomatologia più comune è il dolore, che può essere riflesso agli organi circostanti (per esempio all’orecchio) se c’è l’interessamento di radici nervose.
La disfonia improvvisa è tipica dei tumori delle corde vocali, mentre la difficoltà a deglutire i cibi solidi compare nelle forme vegetanti delle prime vie digestive. Nei tumori delle fosse nasali e dei seni paranasali possono insorgere difficoltà di inalazione.

I tumori del rinofaringe causano alterazioni del timbro vocale se sono vegetanti o dolore nelle forme infiltranti. La tumefazione delle ghiandole linfonodali del collo è spesso un evento iniziale nella storia naturale della malattia. Più di frequente i linfonodi ingranditi si trovano dallo stesso lato del tumore primitivo, meno spesso da entrambi i lati.

Cause

Il più frequente tumore che coinvolge le vie aero-digestive superiori è il carcinoma a cellule squamose della laringe, seguito dal carcinoma squamoso della tonsilla palatina e dell’ipofaringe.
In circa l’85 per cento dei pazienti il carcinoma della testa o del collo insorge a seguito dell’assunzione prolungata di alcool e/o fumo di tabacco. Altri fattori favorenti possono essere la scarsa igiene orale, un errato posizionamento di protesi dentarie, l’inalazione di polveri e sostanze tossiche e l’abitudine a masticare il tabacco; in India una delle cause principali è la masticazione della noce di betel.
Il virus di Epstein-Barr gioca un ruolo centrale nella genesi del cancro del rinofaringe. Inoltre, pazienti che in passato hanno ricevuto piccole dosi di radioterapia per acne, ipertricosi facciale, ingrossamento del timo o ipertrofia tonsillare, trattamenti praticati fino a 20-25 anni fa, hanno una predisposizione allo sviluppo di tumori della tiroide e delle ghiandole salivari.
La dieta ricca di frutta e vegetali sembra avere un ruolo protettivo, mentre la carenza di vitamina A può esporre ad un maggior rischio di neoplasie del cavo orale.


A cura di Flavia Longo

Oncologia Medica, Policlinico Umberto I, Roma

e Giovanni Mansueto

Oncologia Medica, ASL Frosinone

Tumori della testa e del colloultima modifica: 2009-07-15T10:29:00+02:00da weefvvgbggf
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