Per la vita di tutti i giorni

1.
Se siete all’inizio della scuola evitate di bisbigliare, scrivete, ma non bisbigliate. E’ la prima cosa da imparare poiché diventa facile poi continuare a parlare con la cosiddetta “voce di papero” la voce infatti è priva di sonorità e assolutamente inadatta a comunicare. Lo stesso vale per il laringofono che va consigliato solo nei casi estrema necessità e nelle fasi iniziali della rieducazione.
2.
Il secondo punto riguarda la cura e la manutenzione del tracheostoma. Poichè l’aria inspirata non è più filtrata dal naso e quindi umidificata e riscaldata, il primo inconveniente, in cui si può incorrere è la secchezza della mucosa e la formazione di croste. Le croste rappresentano un serio pericolo per la respirazione, soprattutto nel periodo invernale per effetto del riscaldamento ambientale. E’ buona regola umidificare l’ambiente in cui si dorme mediante umidificatori, fare dei vapori caldo-umidi alla sera con sostanze balsamiche, e instillare lungo il bordo del tracheostoma 1-2 gocce di olio gomenolato (fig. 5). Sono piccoli accorgimenti, ma riparano da spiacevoli sorprese. Con delle comuni pinzettine e qualche colpo di tosse potete togliere le croste più superficiali, ma quelle più profonde richiedono l’intervento di una persona esperta. Per i motivi detti in principio può essere raccomandabile l’utilizzo di un vaccino per prevenire possibili complicanze polmonari durante il periodo invernale.

Come si pulisce la cannula?
Le normali cannule tracheali sono dotate di una parte esterna, di una controcannula interna e di un mandrino che viene impiegato per introdurre la cannula nel tracheostoma (fig. 6 e 7). La parte interna è estraibile e lavabile con acqua calda, uno scovolino come quello che si usa per le pipe è utilissimo per togliere eventuali incrostazioni. Cannula e controcannula si asciugano con un panno e per il corretto inserimento è bene porsi di fronte ad uno specchio ungere la cannula di olio gomenolato (fig. 8), introdurre il mandrino nella cannula e alloggiare il tutto in trachea togliere il mandrino e mettere al suo posto la controcannula (fig. 9,10,11 e 12). Generalmente per evitare piaghe da decubito si applica assieme alla cannula un quadratino di materiale morbido, spugnoso che si interpone tra il bordo libero della cannula e il collo. Per legge c’è diritto a 2 cannule tracheali all’anno, in materiale plastico o in metallo), ma di questo parleremo dopo nel capitolo relativo alle disposizioni di legge in materia. La cute sottostante può essere trattata con una pomata ogni volta che si pulisce la cannula (mattino e sera).

3.
Il tracheostoma va sempre tenuto protetto con il rettangolo corpristoma che svolge l’importantissima funzione di filtraggio dell’aria mentre ne consente il
passaggio (anche qui potete chiedere al vostro maestro o prendere visione direttamente presso l’Associazione). E’ sufficiente a umidificare l’aria, a proteggere da polveri e insetti, dal freddo etc. E’ bene indossarlo giorno e notte. Ricordarsi di sciacquarli bene prima di indossarli poiché le presenza di detersivi potrebbe irritare la cute, inoltre conviene inamidare il bavaglino così da impedire che si stropicci sotto le camicie. (Nella fig. 13 vedete un copristoma artistico per i periodi caldi)

4.
E’ possibile abbronzarsi, ma con precauzione. Ricordiamoci che il tracheostoma espone direttamente la mucosa agli agenti esterni, aria, acqua,granelli di sabbia oppure polveri, ma anche fonti di calore come il sole appunto che asciugano la mucosa stessa. E’ pertanto consigliabile tenere il tracheostoma sempre protetto è sufficiente il solito bavaglino meglio se impregnato di acqua e poi strizzato, quindi umido, fungerà da ottimo naso aggiunto. Particolare attenzione è rivolta a chi è stato sottoposto a terapia radiante la esposizione diretta ai raggi solari finirebbe per riaccendere un fuoco appena sopito, quello delle radiazioni. In questo caso l’esposizione diretta al sole sarebbe dannosissima. Valgono le precauzioni dette prima e una protezione maggiore per il collo oltre che per il tracheostoma.

5.
E’ possibile fare la doccia utilizzando di preferenza la doccia a telefono (fig. 14, 15, 16 e 17, )cioè quella staccabile dalla parete e orientabile sul corpo. Sono stati brevettatati dei bavaglini di materiale impermeabile del tipo delle mute da sub che proteggono bene il tracheostoma impedendo all’acqua di penetrarvi. In ogni caso utilizzando la doccia nel modo appena sopra descritto si evitano spiacevoli conseguenze.

6.
E il bagno? Va bene fare il bagno stando seduti nella vasca, mai sdraiati, senza che l’acqua arrivi fino al tracheostoma. E’ una pratica distensiva e salutare per i vapori caldo-umidi che si levano dal bagno soprattutto se vi si aggiungono delle sostanze balsamiche.

7.
Quando ci si rade, se si usa il rasoio elettrico, è bene munirsi di un asciugamano per evitare che i peli finiscano in trachea. Se si utilizza il sapone da barba basta partire dal basso tenendo sempre protetto il tracheostoma.

8.
Quando ci si lava i capelli si tiene la testa abbassata in avanti o indietro mentre il tracheostoma è sempre protetto da una salvietta di spugna.
9.
Meglio evitare gli sforzi violenti?

Certamente, evitate di compiere movimenti che possano far ansimare; meglio camminare con passo tranquillo (4).
10.
Si può mangiare di tutto?

Sì l’importante è che non si tratti di alimenti o bevande troppo calde o troppo fredde.
11.
Che fare in caso di abbondante produzione di muco?
Togliere la cannula interna, pulirla, tossire in un fazzoletto, asciugare il bordo del foro della cannula esterna, reintrodurre la cannula interna.
12.
E’ veramente impossibile tornare a sentire gli odori
No, conosco molte persone che riescono a percepire ugualmente gli odori facendo passare l’aria dal cavo orale nel naso comprimendola con la lingua in fondo al palato.
13.
Si potrà soffiare il naso?
Certamente, nel video “la voce esofagea” si può assistere a questa semplice operazione che un maestro rieducatore esegue gonfiando le guance e spingendo con forza aria su per il naso. Nello stesso video è possibile vedere la stessa persona gonfiare un palloncino e persino fischiare.

14.
Esercizi di preparazione alla voce esofagea.
Prima di iniziare a fare gli esercizi veri e propri di fonazione è opportuno praticare delle profonde inspirazioni durante le quali si vede espandere l’addome espressione di una corretta respirazione diaframmatica; per intenderci le spalle non si devono innalzare, ma restare ferme. La posizione corretta richiede una sedia con braccioli, avambracci distesi e palmi delle mani rivolti verso l’alto (posizione del cocchiere – fig. 13), schiena eretta e massimo rilassamento. Si incomincerà col sentire le gambe sempre più pesanti e via via tutto il resto del corpo fino a sentirsi completamente abbandonati a quel punto si continuerà con la respirazione precedentemente descritta e poi coi movimenti del collo, del capo e del cavo orale Sono sufficienti pochi minuti di rotazione e flessione della testa e col tempo si arriverà a portare il mento in linea con la spalla a quel punto i tessuti saranno sufficientemente elastici per consentire una buona emissione vocale sono altrettanto utili (fig. 18, 19, 20, 21 e 22).

Con che frequenza si effettuano gli esercizi di preparazione alla voce esofagea?

Tutti i giorni appena possibile per breve tempo 15’-20’. Capita spesso che la prima emissione di suono sia involontaria, tuttavia è fondamentale per indurre il paziente a riprodurlo volontariamente e a capire dove si genera la vibrazione sonora (queste ultime note integrano il capitolo sulla voce esofagea).
15.
Vi è una qualche relazione tra la posizione del capo e l’intervento?
Sì, dopo l’intervento si apprezza una proiezione in avanti del capo e del rachide cervicale, prevale il tono muscolare dei piccoli pettorali che proiettano in avanti le spalle, ne risulta un atteggiamento posturale di tipo cifotico che predispone al dolore in prossimità della ferita chirurgica.
16.
E’ normale una impotenza funzionale del braccio?
E’ normale che dopo l’intervento, dal lato sottoposto a svuotamento latero cervicale, residui una impotenza funzionale dell’arto più o meno accentuata.
17.
Come si recupera la funzionalità del braccio e della spalla?
Con un adatto trattamento fisiatrico per scongiurare l’evoluzione verso la periartrite o una cervicalgia cronica.
18.
A che si deve il dolore che interessa la sede della ferita chirurgica, il collo, la spalla e le irradizioni al capo e al volto?
L’origine del dolore ha differenti cause esse comprendono:
1. il trauma locale derivante dalla divaricazione delle masse muscolari e dalla interruzione di molti rami nervosi che innervano i muscoli del collo,
2. la contrazione dei muscoli superficiali in corrispondenza della ferita chirurgica normalmente preposti alla mobilizzazione della colonna cervicale che costringe i muscoli profondi, fisiologicamente deputati al mantenimento della stabilità della colonna, ad un lavoro vicariante di mobilizzazione. Questo comporta maggiore stress e affaticamento dei muscoli profondi. In particolare chi ha subito questo tipo di intervento vive uno stato di amplificazione psichica del dolore posturale secondo un circolo vizioso che comprende dolore-ansia-contrattura-dolore.

Per la vita di tutti i giorniultima modifica: 2008-09-19T18:30:00+02:00da weefvvgbggf
Reposta per primo quest’articolo

4 pensieri su “Per la vita di tutti i giorni

  1. Ciao Giovanni nell’articolo “per la vita di tutti i giorni” fai riferimento a figure e video ma io non riesco a vedere le prime e a recuperare il secondo.Mi puoi aiutare per favore? Grazie Fabrizio

  2. IO HO LO STOMA LIBERO COME POSSO FARE PER FARMI LA DOCCIA DOVE POSSO TROVARLO IL COPRISTOMA IN LATTICE X FARLA ? STO ANCORA FACENDO LA RADIO …ANCORA X 10 SEDUTE E SONO LARINGSTOMIZZATO TOTALE QUANDO POTRO PARLARE E SARA DIFFICILE FARLO? GRAZIE

  3. Ciao
    come tutti i laringectomizzati passati i primi periodi che portavamo la canula tutto il giorno e poi solo alla notte si arriva che lo stoma si stabilizza e quindi non abbiamo altra protezione che il bavaglino o i filtri naso se non tutti e due.
    Ti consiglio di visitare il sito http://www.libecciosrl.it/ o di contattare http://www.ailar.it/ per qualsiasi ausilio.
    Io come la maggior parte dei laringectomizzati fanno la doccia con la cornetta della stessa staccata dal muro in modo di indirizzare il getto dell’acqua lontano dallo stoma e lavare intorno con più premura dopo mentre si lava la testa possibilmente a testa indietro o con una mano davanti a coprire lo stoma.
    Per quanto riguarda la voce essendo sotto chemio ti consiglio di iniziare ad andare in qualche sezione di laringectomizzati dove troverai altre persone operate come noi che aiutano i neo operati a tornare alla parola,purtroppo non so in che regionme abiti per poterti indirizzare a qualche sezione vicina a te.
    Saluti Giovanni

I commenti sono chiusi.