Tumori testa e collo: 4 pazienti su 10 iniziano tardi le cure

Sono forme di cancro che crescono in fretta, il tempo è prezioso. Ritardi dovuti in parte alle scelte dei malati, in parte a un’inadeguata organizzazione sanitaria

di Vera Martinella

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Più di quattro pazienti su dieci colpiti da tumore della testa e del collo iniziano in Italia il trattamento con ritardo, cioè dopo più di un mese dalla diagnosi istologica. Inoltre, la metà dei malati che necessita di radioterapia post-operatoria perde ulteriormente tempo e la inizia solo oltre le otto settimane dopo l’intervento chirurgico. Infine, accade troppo di frequente che lo stadio clinico di malattia, indispensabile per la corretta scelta terapeutica, non sia chiaramente riportato in cartella clinica. Sono i risultati preliminari di due progetti, uno supportato dal Ministero della Salute italiano (surveillance of Rare cancers in Italy – RITA) e l’altro dalla Comunità Europea (Information network on rare cancers – RARECAREnet) e presentati al Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Cervico – Cefalica (AIOCC) tenutosi nei giorni scorsi a Genova.

 

Per il tumore al seno ritardi molto inferiori

I tumori di testa e collo interessano naso, labbra, lingua, interno della bocca, ghiandole salivari, laringe e faringe. Nel nostro Paese colpiscono ogni anno 12mila persone (oltre 10mila uomini e quasi 2mila donne) e sono, nella stragrande maggioranza dei casi, riconducibili al consumo di tabacco e all’eccesso di alcolici. «Statistiche alla mano, per molti pazienti si perde troppo tempo e, quel che è peggio, spesso queste malattie crescono rapidamente – dice Renzo Corvò, presidente AIOCC e direttore dell’Oncologia Radioterapica dell’IRCCS San Martino Istituto Tumori di Genova -. Questi dati sono estremamente preoccupanti: intervenire in tempi rapidi significa favorire la guarigione e definire correttamente lo stadio clinico della malattia serve per scegliere il miglior trattamento possibile per i pazienti». Inoltre, «c’è spesso una grande differenza tra l’iter diagnostico e terapeutico per una forma di cancro dell’area testa collo e quanto accade per altri tipi di neoplasie – aggiunge Lisa Licitra, responsabile della struttura di Oncologia Medica Tumori Testa & Collo all’Istituto Tumori di Milano e Vice Presidente AIOCC – : basti pensare, ad esempio, che solo il 17 per cento delle pazienti con un tumore del seno inizia la terapia troppo tardi. E per la mammella difficilmente intercorrono poi tempi eccessivamente lunghi per cominciare i trattamenti radio o chemioterapici».

 

 

 

Tumori che crescono velocemente

Le ragioni del ritardo possono essere molteplici, ma sono per lo più riconducibili a due categorie di «responsabili»: da un lato i pazienti stessi, che dopo aver avuto la diagnosi di tumore non di rado cercano un secondo parere; dall’altro l’organizzazione sanitaria, che deve prevedere una migliore pianificazione per queste patologie. «E’ bene che malati e familiari sappiano che di fronte a un tumore testa è collo bisogna fare in fretta, perché si tratta generalmente di neoplasie che evolvono velocemente – spiega Corvò -. Se è corretto informarsi, e magari chiedere una seconda opinione, prima di iniziare le terapie ed è normale volersi accertare di essere in cura presso un centro preparato, per queste neoplasie bisogna anche tenere presente l’importanza del tempo che passa». In alcuni casi, quindi, se tra la diagnosi e il primo trattamento (che sia radioterapia, chemioterapia o chirurgia) passa più di un mese è perché il paziente cambia struttura, talvolta città op comunque temporeggia un po’ troppo a lungo fissando appuntamenti con specialisti diversi. «In altri casi però i malati non c’entrano – continua l’esperto – e ad incepparsi è l’iter interno agli ospedali: c’è un ritardo degli anatomopatologi che impiegano troppi giorni a dare l’esito dell’esame istologico, indispensabile per stabilire la cura adeguata. E anche le liste d’attesa in radioterapia vanno gestite meglio dagli operatori (iniziando magari a prenotare un paziente già dal momento dell’intervento chirurgico, se si sa che dovrà poi sottoporsi a cura radiante). Soprattutto è indispensabile avere la classificazione TNM, ovvero quella che indica lo stadio clinico di malattia, perché senza questa informazione non si fa la scelta terapeutica più adeguata in base al singolo tumore. Ad oggi, però, non tutti la fanno: per avere la classificazione servono molti esami, parecchi specifici, è particolarmente complicato. E così si finisce per iniziare una cura senza».

 

Team multidisciplinari e diagnosi precoce per guarire

Più in generale, sul fronte ospedaliero, per porre rimedio a ritardi e problemi organizzativi servono team multidisciplinari specializzati, in grado di offrire ai malati l’esperienza e tutte le competenze indispensabili per curare queste neoplasie, e centri in cui i vari specialisti per questi tumori prendano decisioni confrontandosi fra loro. «Dai tumori di testa e collo si può guarire, ma solo se presi in tempo – conclude Licitra -. Purtroppo però anche in quest’ambito ci sono dei ritardi e la maggior parte delle volte queste neoplasie vengono diagnosticate in fase avanzata: e questo avviene perché il paziente stesso, il medico di base, il dentista, non hanno saputo riconoscere i sintomi della malattia e quindi diagnosticarla in modo tempestivo. In caso di male alla gola o raucedine persistente per settimane, bruciore alla lingua, deglutizione faticosa o dolorosa, ulcere o placche rosse o bianche in bocca, naso chiuso da una narice o sangue da naso bisogno farsi vedere da un medico, che deve valutare l’eventuale necessità di una visita con uno specialista otorino».

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News < 23-27/9/2013 AILAR al Parlamento Europeo

News < 23-27/9/2013 AILAR al Parlamento Europeo 23-27/9/2013 AILAR al Parlamento Europeo Dal 23 al 27 Settembre la Società Europea oncologi Testa-collo (EHNS) attuerà una settimana di eventi per sensibilizzare i politici ed il Parlamento Europeo sulla Prevenzione e Diagnosi precoce dei tumori testa-collo. La nostra associazione si è già attivata affinchè il giorno 24 Settembre si possa svolgere una campagna di prevenzione presso alcune scuole. Inoltre il giorno 23 Settembre si svolgerà a Milano alla terrazza Martini una conferenza stampa, organizzata dalla Merck Serono, alla quale parteciperà il nostro Presidente dott. Maurizio Magnani. Mentre il giorno 24 Settembre si svolgeranno delle audizioni presso il Parlamento Europeo alle quali parteciperanno l'Ing. Antonio Aglione in qualità di rappresentante FAVO e il dott. Umberto Tassini in rappresentanza di AILAR e FIALPO. http://www.ailar.it/news.asp?id=1274

Tumori testa&collo: sono 133 in Italia le Scuole di Riabilitazione Fonatoria che guidano i pazienti verso la guarigione.

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Nei ricordi d’infanzia una strega cattiva si impossessa del suono della voce di una sirena in cambio di un futuro felice sulla terraferma. Nella realtà di un adulto quel demone ha le sembianze di untumore della testa e del collo, che promette, crudele, una vita senza possibilità di comunicare con gli altri, senza parole, senza canto, senza risate.

La neoplasia del distretto testa e collo è una delle più invalidanti dal punto di vista sociale poiché anche le terapie conservative, quali chemioterapia e radioterapia, che si cerca si sostituire nelle forme meno gravi di patologia ai trattamenti chirurgici demolitivi (asportazioni parziali o totali di laringe –laringectomia- o di lingua –glossectomia-), non sembrano aver scansato le difficoltà e la necessità di riabilitazione del paziente. Queste neoplasie costituiscono circa il 5% di tutti i tumori maligni, e con circa 12mila nuovi casi all’anno (con un lieve preponderanza negli individui maschi, fra i 50 e i 70 anni) si collocano al 5° posto per tasso di frequenza. Sul totale dei nuovi casi, sono almeno 5mila quelli afferenti l’area laringea. È fondamentale una diagnosi tempestiva per poter sottoporre il malato a trattamenti meno invalidanti possibile.

Ma al di là dell’intervento chirurgico e dei possibili effetti collaterali della chemioterapia, la parteprobabilmente più complessa del percorso verso la guarigione è rappresentata dalla riabilitazione. Per riabilitazione si intende il riadattare e rendere nuovamente operante una funzione che è stata offesa o eliminata in maniera permanente dalle cure. Conrieducazione invece si intende il ripristino di funzioni ancora presenti, non definitivamente danneggiate dai trattamenti. Un paziente che è stato sottoposto ai trattamenti per estirpare un tumore testa&collo deve affrontare una riabilitazione respiratoria e fonatoria, e una rieducazione al gusto e all’olfatto. Vuol dire che dopo una vita di parole e sapori, questi pazienti devono re-imparare a respirare, a comunicare, a sentire gusti e odori.

Nell’inimmaginabile grandezza e sofferenza di una situazione del genere, la fortuna –se così la si può chiamare- di questi pazienti è che nella loro fragilità di neofiti della vita non sono soli: in Italia sono attualmente presenti 133 Scuole di Riabilitazione Fonatoria, affidate alle varie Associazioni di Volontariato appartententi a FIALPO (Federazione Italiana Associazioni Laringectomizzati Pazienti Oncologici), in convenzione con le Aziende Ospedaliere o con le ASL. In queste Scuole i pazienti vengono guidati alla riconquista dell’autosufficienza e di un grado soddisfacente di qualità della vita, spronati da unMaestro Riabilitatore che della sua esperienza di ex-paziente fa il lume che rischiara, nonostante la gravità della situazione, scorci di vita possibile successivi alla cura prospettata dal medico. L’accesso alla scuola di riabilitazione è immediato, e preceduto soltanto dalla verifica della situazione post-operatoria per far sì che vengano elaborati il metodo e il livello di riabilitazione adeguati al singolo paziente.

Nella Scuola il primo passo consiste nel far prendere coscienza al paziente della sua nuova condizione e della sua immutata dignità, che prescinde dalla mutilazione subita: vengono insegnati la corretta postura e respirazione ed esercizi per la deglutizione. Dopo di che si passa alla ginnastica per la motilità glosso-labiale e si iniziano gli esercizi per la fonazione, e solo successivamente si alternano esercitazioni per la ripresa olfattiva, del gusto e per scaricare le narici.

La Scuola è un luogo protetto nel quale il paziente, frastornato e spaventato, trova tutte le risposte di cui necessita per poter intraprendere un percorso di riabilitazione globale, che lo restituisca alla società civile. Il contesto comune gli fornisce il necessario sostegno psicologico, ma se il paziente dovesse incorrere in personali difficoltà, si attua una terapia individuale: in ogni caso il soggetto sarà gradualmente capace di ripredere le proprie relazioni interpersonali, così come le aveva lasciate all’entrata dell’ospedale.

Dei 5mila nuovi casi che si registrano all’anno il 10/15% non sopravvive alla malattia e solo l’1% trova autonomamente la capacità di comunicare oralmente; sono invece2mila i pazienti che si sottopongono a riabilitazione fonatoria, con un tasso di successo dell’85%. Ancora tanti però sono i pazienti che non vi si sottopongono per un sentimento di emarginazione, o per depressione grave, o per non conoscenza o lontananza dei centri di riabilitazione. E per i primi due, è la Scuola stessa a essere sia mezzo che metodo riabilitativo.

Condurre un’esistenza normale, e perché no, felice, dopo una malattia così spietata è possibile, basta sapere quali strade percorrere e avere qualcuno al proprio fianco con cui attraversarle. Perché, quando a rubare la voce e la possibilità di comunicare con gli altri non è una strega ma un tumore testa&collo, la risposta alla confusione, allo smarrimento e al dolore di una condizione contro cui si è catapultati senza volerlo, come in fondo aveva fatto la piccola sirena, la si trova nella voglia di vivere, di vivere appieno quella che, per quanto turbata, rimane comunque una vita.

Giulia Virzì

http://corrieresesto.wordpress.com/

Neoplasie testa collo, la voce dei pazienti

Neoplasie testa collo, la voce dei pazienti.MILANO – I tumori di testa e collo sono poco conosciuti e spesso confusi con altre forme tumorali (tumori al cervello). E sono in forte aumento nella popolazione. Se ne è parlato ieri al Circolo della Stampa di Milano. Secondo una recente indagine dalla European Head and Neck Cancer Society, tre italiani su cinque non conoscono il termine “tumore di testa e collo” e l’84% vi include erroneamente il cervello.

Questo tipo di neoplasie sono infatti poco conosciute [1], eppure sono molto diffuse. In Italia i tumori della testa e del collo rappresentano la quinta neoplasia più diffusa e si registrano ogni anno più di 10.400 nuovi casi tra gli uomini e oltre 1.900 nuovi casi tra le donne [2]. Si tratta di neoplasie che colpiscono organi importanti e che compromettono significativamente la vita relazionale di una persona; per il paziente, un intervento chirurgico può avere pesanti ripercussioni sia dal punto di vista fisico che emotivo (ad esempio, l’asportazione della lingua o della laringe può comportare la perdita della capacità di parlare e deglutire).

Spesso vengono associati a stili di vita dannosi per la salute, come l’abuso di alcol e il fumo, ma in realtà esiste anche un nuovo fattore di rischio, l’HPV, che può provocare tumori testa-collo nelle persone molto giovani, sia uomini che donne [3-7]. Al Circolo della Stampa di Milano hanno ieri portato testimonianza, oltre ai medici specialisti, rappresentanti delle associazioni dei pazienti laringectomizzati, che hanno sottolineato l’importanza del riconoscimento tempestivo dei sintomi, di terapie innovative volte a limitare l’invasività degli interventi e della collaborazione fra specialisti di differenti discipline.

Nell’affrontare queste malattie, come per molte altre patologie gravi e invalidanti, è inoltre essenziale promuovere una comunicazione di sostegno e occasioni di confronto tra i pazienti. L’Associazione Italiana Laringectomizzati (AILAR) ad esempio è dal 1942 che, attraverso la riabilitazione fonetica, contribuisce a ridurre l’impatto sulla vita dei pazienti e dei loro familiari di queste forme tumorali. Nel 2008 AILAR ha costituito la Federazione Italiana delle Associazioni di Laringectomizzati e Pazienti Oncologici (FIALPO) insieme ad altre Associazioni che condividono gli stessi obiettivi riabilitativi.

“Nella comunicazione è importante che il medico consideri e gestisca le forti emozioni dei pazienti, come l’incredulità, la paura e la chiusura in se stessi. Questi aspetti non devono essere sottovalutati poiché possono compromettere la terapia”, ha dichiarato in conferenza stampa il Dott. Maurizio Magnani, presidente di AILAR e FIALPO. In questa occasione AILAR ha celebrato i suoi 70 anni di attività a favore dei pazienti laringectomizzati . “Nel corso di questa lunga storia – ha proseguito Magnani – abbiamo portato una voce di speranza ai pazienti: ancora oggi il nostro impegno è quello di far comprendere loro che la vita va avanti e le nostre associazioni sono pronte a rispondere alle loro esigenze con passione e forte impegno”.

Oggi fanno capo a Fialpo più di 120 centri in tutta Italia. “La testimonianza di un ex paziente, che oggi si fa volontario dell’associazione, può aiutare altri pazienti nel momento della difficile scelta che si trovano ad affrontare: la nostra collaborazione con i reparti ORL, già al momento della comunicazione della diagnosi, è essenziale per far comprendere le diverse prospettive di vita che ancora si aprono, nonostante la gravità della malattia”, ha aggiunto il Dott. Umberto Tassini, responsabile del Centro Studi FIALPO e Consigliere Nazionale AILAR.

La voce dei pazienti…

“Sono spaventato, ho paura di non poter essere più capace di parlare o mangiare”. “Avrei voluto essere subito rassicurato sulla possibilità di curarmi; al momento della diagnosi mi sono sentito come un condannato a morte”. Questo è un esempio di racconti, emozioni e paure che emergono dalle testimonianze di alcuni pazienti colpiti da tumore della testa e del collo raccolte da un’indagine dal nome “About Face 2”, condotta allo scopo di comprendere le esperienze ed i bisogni di questi pazienti e gli impatti a lungo termine della patologia sulla loro vita [8].

L’indagine paneuropea ha raccolto le testimonianze di 104 pazienti colpiti da tumore della testa e del collo (la maggior parte uomini di età compresa tra i 50 ed i 70 anni). Le interviste sono state realizzate in 6 Paesi (Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia) con domande focalizzate su: percorso del paziente e racconto delle esperienze pre-diagnosi, diagnosi, trattamento e post-trattamento.

“About Face 2” (questo il nome dello studio) ha dato voce ad ansie, paure, cambiamenti radicali dello stato fisico, estetico, sociale ed ecomonico-finanziario vissuti da questi pazienti e come essi stessi abbiano sottolineato alcune necessità importanti per poter affrontare meglio la malattia: una migliore educazione e informazione sui tumori della testa e del collo, un maggior sostegno ed empatia da parte dei medici, un maggiore coinvolgimento del paziente nella scelta del trattamento più adeguato alle proprie esigenze e di essere aiutati in modo pratico, oltre che nella capacità di sviluppare un atteggiamento positivo verso tale tipo di patologia. La prima indagine “About Face” è stata realizzata nel 2009 dalla European Head and Neck Cancer Society.

Alessandra Gilardini, Ph.D.

Referenze:

  1. AIRTUM, I tumori in Italia, Rapporto 2010
  2. About Face’ Head and Neck Cancer Awareness EU Omnibus Survey, TNS Healthcare
  3. Blot WJ, McLaughlin JK, Winn DM, et al. Smoking and drinking in relation to oral and pharyngeal cancer. Cancer Res 1988; 48:3282-7.
  4. Franceschi S, Talamini R, Barra S, et al. Smoking and drinking in relation to cancers of the oral cavity, pharynx, larynx, and esophagus in northern Italy. Cancer Res 1990; 50:6502-7.
  5. Macfarlane GJ, Zheng T, Marshall JR, et al. Alcohol, tobacco, diet and the risk of oral cancer: a pooled analysis of three case-control studies. Eur J Cancer B Oral Oncol 1995; 31B:181-7.
  6. Gillison ML, Shah KV. Human papillomavirus-associated head and neck squamous cell carcinoma: mounting evidence for an etiologic role for human papillomavirus in a subset of head and neck cancers. Curr Opin Oncol 2001; 13:183-8.
  7. Kreimer AR, Clifford GM, Boyle P, Franceschi S. Human papillomavirus types in head and neck squamous cell carcinomas worldwide: a systematic review. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14:467-75.
  8. About Face 2 survey , Settembre 2011, TNS Healthcare

Tumori testa e collo: “Senseless” e ancora troppo elevato il numero di vite perse a causa della scarsa conoscenza di questa neoplasia

Sono spaventato, ho paura di non poter essere più capace di parlare o mangiare”. “Avrei voluto essere subito rassicurato sulla possibilità di curarmi; al momento della diagnosi mi sono sentito come un condannato a morte”. 

 

Racconti, emozioni e paure che emergono dalle testimonianze di alcuni pazienti colpiti da tumore della testa e del collo.

 Nonostante siano molto diffusi, i tumori della testa e del collo sono ancora poco conosciuti. Spesso vengono associati a stili di vita errati, come l’abuso di alcol e il fumo, ma in realtà esiste anche un nuovo fattore di rischio – l’HPV – che può provocare i tumori testa-collo nelle persone molto giovani, sia uomini che donne.

Si tratta di neoplasie che colpiscono organi importanti e che inficiano fortemente la  vita relazionale di una persona; per il paziente, un intervento drastico può avere pesanti ripercussioni sia dal punto di vista fisico che emotivo (ad es: l’asportazione della lingua o della laringe può comportare la perdita della capacità di parlare e deglutire).

 In Italia esiste un’Associazione che da 70 anni contribuisce a ridurre l’impatto che questi tumori hanno sulla vita dei pazienti e dei loro familiari: si tratta dell’AILAR, che ha iniziato l’attività di riabilitazione fonetica a Milano nel 1942 e che nel 2008 ha costituito la FIALPO insieme ad altre Associazioni con scopi analoghi. “Nel corso di questa lunga storia – ricorda il Dottor Maurizio Magnani, Presidente di AILAR e FIALPO – abbiamo portato una voce di speranza ai pazienti. Ancora oggi, il nostro impegno è quello di far comprendere loro che la vita va avanti e le nostre Associazioni sono pronte a rispondere alle loro esigenze con passione e forte impegno”.

Oggi sono 120 i centri presenti in tutta Italia gestiti dalle Associazioni che fanno capo alla FIALPO.

 

I tumori della testa e del collo possono comunque essere combattuti: con il riconoscimento tempestivo dei sintomi, che molto spesso sono sfumati e comuni ad altre patologie più frequenti e meno gravi, come la laringite e l’otite “Purtroppo, la maggior parte dei pazienti arriva alla diagnosi molto tardi. – ha proseguito il Dottor Maurizio Magnani – Per questo motivo è fondamentale aumentare l’impegno da parte di tutti per migliorare l’informazione sui fattori di rischio e sul riconoscimento precoce dei sintomi.”

Con terapie sempre più innovative che la ricerca scientifica mette a disposizione, evitando interventi più demolitivi e invalidanti. “Oltre alle innovazioni in campo radioterapico e chemioterapico – ha spiegato la Dottoressa Lisa Licitra, Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale Oncologia Medica Tumori Testa & Collo, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – l’introduzione dei trattamenti biologici mirati ha cambiato l’approccio a questi tumori, aumentando significativamente la sopravvivenza dei pazienti e garantendo loro una buona qualità di vita. In un percorso complesso di questo tipo, è fondamentale che il medico ascolti e dialoghi con il proprio paziente per creare una vera e propria alleanza che consenta di condividere le decisioni terapeutiche”. “Nella comunicazione – ha aggiunto il Dottor Magnani – è importante che il medico consideri e gestisca le forti emozioni del paziente, come l’incredulità, la paura e la chiusura in se stessi. Questi aspetti non devono essere sottovalutati poiché possono compromettere la terapia.”

Con l’essenziale collaborazione tra specialisti di differenti discipline. “Questi tumori sono molto complessi e devono essere affrontati in modo globale per assicurare al paziente il miglior trattamento possibile – ha affermato il Dottor Giovanni Succo, Direttore Reparto di Otorinolaringoiatria, Ospedale San Luigi Gonzaga – Martini, Torino –. Studi recenti hanno dimostrato come la collaborazione tra specialisti aumenti la sopravvivenza dei pazienti, permettendo in molti casi di preservare le funzioni dell’organo colpito, a prescindere dal tipo di strategia terapeutica adottata”.

 “La testimonianza di un ex paziente volontario può aiutare altri pazienti nel difficile momento della scelta che si troveranno ad affrontare. – ha dichiarato il Dottor Umberto Tassini, responsabile del Centro Studi FIALPO e Consigliere Nazionale AILAR –. La nostra collaborazione coi reparti ORL, già al momento della comunicazione della diagnosi, è essenziale per far comprendere le diverse prospettive di vita che ancora si aprono, nonostante la gravità della malattia”.

 “Merck Serono vuole essere vicina ai pazienti affetti da tumore della testa e del collo – ha concluso il Dottor Antonio Messina, Presidente e Amministratore Delegato di Merck Serono S.p.A. – grazie al suo continuo impegno nella ricerca scientifica ed alla promozione di iniziative come questa, mirate ad informare e sensibilizzare sulla patologia”.

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Fondazione Campanella: “I tumori testa e collo: presente e futuro nella regione”

Convegno medico – scientifico a Chiaravalle Centrale in occasione della festa per san Biagio protettore della gola

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“Ogni qualvolta che si può stare vicini ai bisogni dei nostri concittadini è motivo di orgoglio per una struttura come la Fondazione Tommaso Campanella, che è tra i punti di forza dell’offerta sanitaria della nostra regione. Anche in questa occasione, proprio per il nostro servizio a favore della prevenzione e della cura, abbiamo accettato con entusiasmo di ricordare la Festa di san Biagio, con un incontro informativo di grande rilievo al quale parteciperemo insieme all’Università e all’azienda ospedaliera, Mater Domini”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori, Sinibaldo Esposito, in merito alla manifestazione che si terrà a Chiaravalle Centrale nella sede di palazzo Staglianò, a partire dalle ore 11,00 del 3 febbraio. “ i tumori testa e collo: presente e futuro nella regione Calabria”, tema dell’incontro organizzato dall’Unione Ospedaliera di ORL del Centro Oncologico di Eccellenza – direttore Professor N. Lombardo, nell’ambito delle iniziative organizzate per la ricorrenza della festività di San Biagio, Patrono di Chiaravalle Centrale e protettore degli otorinolaringoiatri e dei malati della gola. E’ un convegno medico-scientifico per discutere del cancro della laringe che, come tutti i tumori, necessita di una diagnosi precoce. A tal proposito, va sottolineato che presso la Clinica Otorinolaringoiatrica di Germaneto si utilizzano tecniche diagnostiche videolaringoscopiche estremamente innovative e moderne e tecniche chirurgiche di ricostruzione delle corde vocali il cui ideatore è il professor Aldo Garozzo. I dati nazionali pubblicati negli ultimi sette anni attribuiscono alla Clinica Orl di Germaneto il tredicesimo posto fra tutti gli ospedali italiani nella effettuazione dell’intervento chirurgico di laringectomia. Alcuni dettaglia sullo svolgimento della manifestazione, dopo il saluto di S.E. il Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci e del Magnifico Rettore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, professor Aldo Quattrone, dell’onorevole Piero Aiello, Assessore Regione Calabria, del Sindaco di Chiaravalle, Gregorio Tino e di quello di Maratea (Comune gemellato con Chiaravalle per avere come santo Patrono S.Biagio), Trani, si inizierà con la tavola rotonda alla quale parteciperanno insieme ai professori Garozzo, Lombardo e Allegra anche il direttore generale della Fondazione T. Campanella, Sinibaldo Esposito, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Mater Domini, Antoniozzi, i direttori sanitari professoressa Patrizia Doldo, Caterina Defilippo e M. Catalano, ed infine del Direttore del registro Tumori di Catanzaro, Sutera Sardo.

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Sconosciuti per 3 italiani su 5 i tumori di testa e collo

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Sono la quinta neoplasia più diffusa, ma gli italiani ne sanno veramente poco. Il risultato è che l’80 per cento dei pazienti arriva alla diagnosi con la malattia in stadio avanzato.

In Italia 3 persone su 5 non conoscono l’espressione tumore della testa e del collo mentre l’84 per cento pensa che queste neoplasie interessino anche il cervello. E se la gran parte degli italiani riconosce fumo e alcol tra i fattori di rischio, solo 1 su 6 sa che il Papillomavirus umano (lo stesso virus responsabile del tumore del collo dell’utero) può dare origine a un tumore del distretto cervico-facciale.

I dati, emersi da un’indagine condotta dalla European Head and Neck Cancer Society, mostrano quanto bassa sia la conoscenza di questi tumori da parte degli italiani. Eppure, si registrano circa 640 mila nuovi casi ogni anno nel mondo.

Sono più di 12 mila invece in Italia (con una netta prevalenza maschile), dove costituiscono la quinta neoplasia più diffusa. È il Nord Italia la zona in cui i tumori della testa e del collo sono maggiormente diffusi, con una incidenza tre volte più alta rispetto al Sud. 

È per sopperire a questa forte lacuna nella conoscenza di questi tumori che è stata indetta la I Giornata dell’informazione sui tumori della testa e del collo che si celebrerà oggi e domani. “Usa la testa” è il messaggio che lancia la Fialpo (Federazione Italiana delle Associazioni di Laringectomizzati e Pazienti Oncologici) che, con il contributo incondizionato della Fondazione Cesare Serono, ha lanciato l’iniziativa.

«L’obiettivo di questa Giornata è quello di far conoscere alla popolazione fattori di rischio e campanelli d’allarme di una patologia insidiosa, poco nota e sottostimata e di ridurre la percentuale di pazienti, oggi oltre l’80 per cento, che si presenta alla diagnosi ad uno stadio localmente avanzato della patologia», ha dichiarato Maurizio Magnani, presidente Fialpo e direttore dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda “Istituti Ospedalieri” di Cremona . «Una maggiore attenzione ai sintomi e una costante adesione ad un programma di screening migliorerebbe di certo la prognosi di questo tipo di tumore». 

Ma cosa sono i tumori della testa e del collo? Si tratta di tumori che possono insorgere nelle cellule epiteliali di bocca, lingua, gengive, faringe, laringe, naso, seni paranasali e ghiandole salivari. Si tratta, dunque, di tumori che coinvolgono gli organi del tratto cervico cranio-facciale, escludendo gli occhi, il cervello, le orecchie, la tiroide o l’esofago. Oltre il 90 per cento di questi tumori ha origine nelle cellule squamose piatte che rivestono la superficie dell’area compresa tra testa e collo, come la bocca, il naso e la gola e sono per questo definiti “tumori delle testa e del collo a cellule squamose”. L’organo che viene colpito più frequentemente è la laringe, seguito da cavo orale e faringe. 

Nell’ultimo decennio, si è verificato in tutto il mondo un aumento significativo dell’incidenza di questo tipo di tumore, soprattutto fra le donne. In Italia, in particolare, tra il 1993 e il 2003 questi tumori hanno registrato una diminuzione del 28 per cento tra gli uomini e un aumento del 10 per cento tra le donne.

Le possibilità di prevenzione non mancano: tra i fattori di rischio più conosciuti ci sono infatti l’uso del tabacco (sigarette, sigari, pipa, ma anche tabacco da masticare o da fiuto), l’assunzione frequente di elevate quantità d’alcol, la marijuana, l’esposizione a fumo passivo, polveri di asbesto e sostanze chimiche di vario genere, una dieta povera in vitamine del gruppo A e B, una scarsa e non corretta igiene orale, l’esposizione al papilloma virus umano e al virus di Epstein Barr (il virus responsabile della mononucleosi). Dunque, si tratta di fattori di rischio che sono per la maggior parte modificabili.

Importantissimo è anche il riconoscimento precoce dei sintomi. I principali sono ulcere in bocca, debolezza, anoressia e dimagrimento da malnutrizione dovuta alla difficoltà a deglutire, emissione di sangue dalla bocca o dalle vie respiratorie, mal d’orecchie, deglutizione dolorosa, comparsa di gonfiore nella regione del collo.

Si tratta di sintomi che all’inizio possono essere lievi e aspecifici e sono comuni in patologie più frequenti e meno gravi. Ma è importante non sottovalutarli e segnalarli al medico: la diagnosi precoce, anche per questa tipologia di tumori, può fare la differenza.