Tumore al polmone: lo scopriremo due anni prima

Medicina

Salute, tumore al polmone: con un esame del sangue lo scopriremo due anni prima

Lo studio, appena presentato a San Diego, si trasformerà in un test che sarà disponibile negli Usa entro la fine di quest’anno


(foto archivio)

San Diego (Usa) 14 gennaio 2014Sarà possibile individuare e diagnosticare con due anni di anticipo rispetto alla tempistica di oggi il tumore al polmone. Per farlo sarà sufficiente un semplice prelievo del sangue. Lo dimostra uno studio condotto all’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, pubblicato sul “Journal of Clinical Oncology” e appena presentato a San Diego. Il test dovrebbe essere disponibile, almeno negli Stati Uniti, entro il 2014.

Un prelievo di sangue “è in grado di individuare il tumore del polmone fino a due anni prima della diagnosi ottenuta con la TAC spirale, indagine radiologica ad oggi suggerita per la sua diagnosi precoce”. A dirlo sono gli esperti dell’Istituto nazionale tumori di Milano, che hanno condotto uno studio appena pubblicato sul Journal of Clinical Oncology.

Il test, continuano gli esperti, “ha dimostrato un’alta sensibilità e la capacità di individuare il tumore al polmone fino a due anni prima” rispetto all’esame standard. I risultati sono stati da poco presentati a San Diego, alla conferenza dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro (AACR) e dell’Associazione Internazionale per lo Studio del Tumore al Polmone (IALSC). Ora Gensignia Ltd, società londinese privata per lo sviluppo di test diagnostici molecolari, vuole lanciare il test negli Stati Uniti entro il 2014.

Lo studio ha analizzato 939 forti fumatori, misurando un parametro chiamato “microRNA circolanti nel sangue”. I forti fumatori non presentavano la malattia (870 individui) oppure avevano già un tumore al polmone (69 individui). “Il test ha dimostrato una sensibilità dell’87% nell’identificare il tumore al polmone. Inoltre, l’alta specificità del test ha ridotto dell’80% il numero dei falsi positivi individuati dalla TAC spirale che aveva identificato noduli sospetti in forti fumatori non malati di cancro polmonare”.

Questa riduzione, commenta Ugo Pastorino, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgica Toracica, è rilevante da un punto di vista clinico per diminuire il numero dei pazienti risultati positivi all’indagine radiologica ma non malati di cancro polmonare. Questo porterebbe alla riduzione dei conseguenti costi e rischi associati con le ripetute indagini radiologiche o con l’uso di altre metodologie diagnostiche invasive per il paziente”.

“Abbiamo messo a punto – conclude Gabriella Sozzi, direttore dell’Unità di Genetica Tumorale dell’Istituto – un test diagnostico molecolare a bassa invasività per il paziente che valuta i livelli di 24 microRNA circolanti nel sangue dei fumatori e che indica la presenza del cancro polmonare. Complessivamente, i risultati del nostro studio supportano l’uso del test molecolare come strumento per migliorare l’identificazione precoce del tumore al polmone”.

fonte

Una tazzina di caffè contro il cancro Ottime proprietà antiossidanti e un valido aiuto alla lotta contro il cancro: la rivincita del caffè

Il caffè è stato spesso demonizzato e vietato da medici e salutisti e ora per la bevanda più amata dagli italiani è il momento della riscossa

Secondo una recente ricerca scientifica condotta dall’Irccs – Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano – il caffè 
oltre ad avere ottime proprietà antiossidanti è un valido aiuto nella lotta contro il cancro. Grazie al contenuto di polifenoli, il caffè riesce ad accellerare il processo che elimina le tossine responsabili dell’insorgere di neoplasie, ed essere ottimo aiuto a prevenire l’insorgenza di molti tumori.

Lo studio è stato condotto su alcune donne che consumavano caffèregolarmente e sulle quali si è registrata una minore probabilità di ammalarsi di cancro del seno

Tre o quattro tazzine al giorno
 sono la dose, raccomandata per chi gode di buona salute e non soffre di ipertensione o malattie vascolari, che riesce a raddoppiare la quantità di antiossidanti nel nostro organismo.

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In che modo la ricerca scientifica contribuisce alla lotta contro il fumo?

 

Nell’ultimo secolo la ricerca scientifica ha contribuito a dimostrare e a descrivere l’entità e le modalità dei danni provocati dal fumo a tutto l’organismo, principalmente in relazione allo sviluppo del cancro. Ciò ha spinto il pubblico ad acquisire maggiore consapevolezza e i governi a prendere atto dell’impatto sociale del problema, spingendoli a provvedimenti restrittivi di vario tipo, dall’aumento delle tasse sulle sigarette, alla proibizione del fumo nei locali pubblici e nei posti di lavoro.

Aver provato che la nicotina produce una dipendenza fisica ha poi aiutato a mettere a punto prodotti a rilascio graduale della sostanza e a definire programmi di intervento psicologico.

Le nuove tecniche che permettono di esaminare l’attività del cervello in relazione a diversi stimoli stanno contribuendo al progresso delle ricerche in vista di nuovi approcci che diano un valido supporto a coloro che decidano dismettere di fumare. Secondo un rapporto del National Institute on Drug Abuse statunitense, gli studi sui gemelli mostrano che il rischio di diventare dipendenti dalla nicotina deriva dal 40 al 70 per cento dalle caratteristiche dei propri geni. Per questo molti ricercatori oggi hanno indirizzato in questo senso la loro ricerca. Per esempio, uno studio italiano, sostenuto da AIRC e condotto all’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, ha recentemente individuato la variante di un gene che favorisce lo sviluppo di questa dipendenza. Riuscire a bloccarla potrebbe aiutare chi ne è portatore a smettere in maniera più mirata.

Altri studi dello stesso tipo, per esempio relativi ai diversi meccanismi d’azione dei farmaci, potranno forse trovare l’approccio personalizzato migliore perché ciascun fumatore riesca a smettere più facilmente.

Intanto molti gruppi di ricerca sono impegnati sul fronte della prevenzione secondaria, a definire gli strumenti di diagnosi più adatti (siano esse apparecchiature per immagini come la TC spirale o nuovi esami del sangue o analisi delle sostanze contenute nel fiato) per individuare precocemente i tumori indotti dal fumo, principalmente quelli al polmone, al fine di curarli meglio.

La ricerca contro i danni del fumo comunque è e resta interdisciplinare: gli sforzi degli epidemiologi, dei medici, dei farmacologi e dei biologi molecolari è sostenuta anche dagli psicologi, dagli studiosi di neuroscienze e perfino dai pedagogisti, dai sociologi e dagli esperti di comunicazione, tutti uniti per cercare il modo migliore per impedire che i giovani si avvicinino al fumo e per far sì che i fumatori smettano.

http://www.airc.it/

Sciopero generale, scontri a Milano, Roma, Torino e Padova Protesta in tutta Europa contro la politica di austerity. Tensione nella capitale con i giovani di estrema destra

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TAV 

polizia 1104 Irruzione No Tav in sede provincia Torino, volto coperto e bastoni

Il presidente: “Intimidazione gravissima”

Roma, 14 nov. (TMNews) – Momenti di tensione e scontri durante i cortei e le manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia in occasione della giornata di mobilitazione europea per il lavoro e la solidarietà e contro l’austerità. Incidenti tra polizia e manifestanti si sono verificati a Torino, Padova, Milano e Roma, con diversi contusi tra studenti e agenti.

Nell’atrio della stazione di Porta Genova a Milano momenti di tensione quando un gruppo di studenti al termine della manifestazione ha attraversato il centro cittadino e ha cercato di dirigersi ad occupare i binari. Sono intervenuti i  carabinieri in assetto antisommossa che hanno cercato di bloccare i giovani, i quali gli hanno lanciato contro sassi, bottiglie, fumogeni e petardi. All’interno
della stazione ci sono stati attimi di panico tra le persone in attesa dei treni. La situazione è poi lentamente ritornata alla calma. Altri scontri a corso Magenta dove cinque agenti di polizia sono rimasti contusi. Nel corso della manifestazione che questa mattina ha attraversato il centro cittadino sono state danneggiate anche la filiale della Deutsche Bank di Piazzale Cantore, dove sono state imbrattate le vetrine con scritte e volantini e riversato davanti all’ingresso del letame.

A Padova davanti alla stazione ferroviaria alcuni manifestanti, dopo la fine del corteo, si sono diretti verso la ferrovia per bloccare alcuni treni, ma la polizia gli ha sbarrato l’accesso. Ci sono stati dei tafferugli nei quali due agenti e altrettanti manifestantu sono rimasti feriti.

Momenti di tensione a Roma durante un corteo non autorizzato del Blocco studentesco, la formazione giovanile di CasaPound. In piazza c’erano alcune centinaia di studenti, a Via di Ripetta hanno cercato di “sfondare” verso via del Corso e Palazzo Chigi, ma le forze dell’ordine in assetto antisommossa hanno fatto muro. Tra le forze dell’ordine si contano due poliziotti contusi e un carabiniere con un taglio alla mano. A Torino, invece, gli studenti universitari in corteo dopo una corsa su corso Vittorio hanno dato l’assalto al cantiere del grattacielo in costruzione della nuova sede di Intesa Sanpaolo. Dopo essere entrati nel cantiere, si sono trovati in una sorta di cul de sac e allora hanno deciso di uscire e correre verso le forze dell’ordine che sbarravano via Cavalli. La polizia ha caricato e tra fumogeni e lanci di oggetti c’è stato un momento di scontri tra studenti e forze dell’ordine. Al momento la situazione è tesa e le forze dell’ordine in assetto antisommossa fronteggiano gruppi di studenti sempre davanti al cantiere del grattacielo.

Sempre a Torino corteo di insegnanti e allievi con lanci di uova e di fumogeni contro la sede dell’Agenzia delle entrate che, all’arrivo del corteo studentesco, ha serrato i cancelli. Imbrattati i muri dell’edificio con la scritta “usurai, strozzini”. Un gruppo di manifestanti ha inoltre fatto irruzione alla sede provinciale del ministero dell’Economia e delle finanze. I ragazzi hanno lanciato petardi e fumogeni nell’atrio e hanno preso alcuni tavoli e documenti per portarli fuori dall’edificio. Davanti all’edificio poi hanno dato fuoco alle masserizie prese e si sono riuniti nuovamente al corteo, che ha come obiettivo il grattacielo in costruzione della banca Intesa Sanpaolo.

Uno dei quattro cortei organizzati oggi a Bologna in occasione dello sciopero generale si è “accanito” contro la Cisl e contro diversi istituti di credito della città. I giovani studenti medi, che da questa mattina paralizzano il centro storico di Bologna, si sono diretti verso la sede della Cisl di via Milazzo e hanno lanciato uova contro il portone principale. Un gruppo di ragazzi si è poi introdotto nella sede della Cisl urlando “vergogna! Sciopero subito!”.

Il corteo ha proseguito lungo via Indipendenza per raggiungere via Ugo Bazzi verso le Due Torri. Davanti alla sede della Bnl è stata lanciata della vernice blu, ricordando dai microfoni l’ultima manifestazione dei mesi scorsi contro l’istituto di credito che aveva visto i manifestanti intenti a togliere la bandiera di Bnl dal portone principale. contro la sede di Unicredit, invece, sono state lanciate diverse uova. I giovani studenti medi hanno raggiunto in piazza Santo  Stefano gli altri studenti.

Genova ha raggiunto la fiera, dove è in corso il Salone italiano dell’educazione, per poi imboccare la Soprelevata, che è stata chiusa al traffico in entrambi i sensi di marcia, il corteo di studenti e militanti dei centri sociali genovesi che sono scesi in piazza nel capoluogo ligure per
protestare contro i tagli alla scuola pubblica e la precarietà in occasione dello sciopero europeo contro l’austerità, per la solidarietà e il lavoro.

Non è solo l’Italia a scioperare. La Spagna, quarta economia della zona euro, strozzata da una disoccupazione oltre il 25% e da drastiche politiche di rigore si prepara a vivere il secondo sciopero generale in un anno. Sciopero generale anche in Portogallo dove sono previste manifestazioni in diverse città.

notizie.virgilio.it

Domeniche senz’auto/ Il 14 ottobre tutti a piedi a Sesto e Milano dalle 10 alle 18. Leggi quali iniziative sono state organizzate per questa domenica pulita.

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Un’altra domenica dedicata all’aria buona. Domenica prossima, 14 ottobre dunque stop alle auto sulle strade delle città di Milano e di Sesto San Giovanni. Blocco totale delle auto e delle moto dalle 10 alle 18 in tutta la cittàad esclusione delle vie di collegamento alle tangenziali e ai parcheggi di interscambio con la metropolitana (via Carducci nel tratto Testi-Milanese, via Milanese nel tratto Granelli – Carducci), viale Sarca nel tratto Granelli – Fumagalli, via Fumagalli, via Biagi, via Granelli nel tratto Biagi – Milanese, viale Italia nel tratto S. Maurizio al Lambro – rotonda Vulcano, via Vulcano, via Gramsci nel tratto Vulcano – Ring Nord, ring Nord, viale Casiraghi nel tratto Ring Nord – Monte Grappa, via Monte Grappa nel tratto Casiraghi – Gramsci, via Gramsci nel tratto Monte Grappa – parcheggio 1° Maggio, via Di Vittorio da via Pisa al confine con Cologno, e via Pisa.

Diverse le categoria di automobilisti esenti dal fermo alle quattro ruote: potranno circolare i mezzi elettrici, i veicoli di medici e veterinari in visita o in turno di reperibilità, i veicoli dei ministri del culto e quelli adibiti al trasporto di portatori di handicap, i veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie o esami indispensabili (con certificazione medica), i veicoli adibiti a servizio pubblico e delle Forze dell’Ordine, i mezzi del servizio car sharing e quelli adibiti alla gestione di emergenza impianti di gas, luce, acqua e comunicazioni, le auto dei farmacisti in turno e quelli per il trasporto pasti delle mense ospedaliere, case di riposo o strutture sanitarie, i veicoli delle società sportive utilizzati per manifestazioni e degli atleti, arbitri o cronometristi, i mezzi dei residenti di altre regioni o all’estero con prenotazione alberghiera, i veicoli dei partecipanti a cerimonie religiose non ordinarie forniti di adeguata documentazione, i veicoli deivenditori ambulanti, degli edicolanti e dei donatori di sangue, i veicoli dei lavoratori turnisti con turno avente inizio e/o fine durante l’orario delle restrizioni provvisti della dichiarazione del datore di lavoro.

In occasione del blocco del traffico di domenica, Atm comunica che all’interno della rete urbana gestita da ATM sarà possibile muoversi utilizzando il biglietto ordinario da 1,50 euro valido per l’intera giornata. Tale agevolazione non vale sul Passante Ferroviario. Fuori Milano l’agevolazione sarà estesa anche alle linee extraurbane gestite da ATM, compresa la metropolitana: in questi casi, il biglietto cumulativo (con tariffa coerente con la tratta percorsa), abitualmente utilizzato per una singola corsa da/verso Milano, avrà validità giornaliera.

Come sempre sono numerose le iniziative organizzate dai Comuni per consentire ai cittadini di trascorrere una giornata piacevole anche senza auto. Ecco, dunque, la possibilità di partecipare a “Vuoi la pace? Pedala!”, il tradizionale appuntamento con la biciclettata per la pace organizzata dal Coordinamento Pace in Comune. La partenza prevista è per le 9.45 da piazza Petazzi. Da lì il corteo ciclistico si recherà alla cascina del Parco Nord dove, alle 10.15, verrà realizzato un punto di ristoro prima di fare tutti rotta, alle 11.00, verso piazza Duomo di Milano dove è prevista la confluenza di tutti i serpentoni di biciclette provenienti dai comuni aderenti.

Sempre in tema di mobilità ciclabile si potrà partecipare alla quarta ciclo passeggiata alla scoperta di nuovi percorsi ciclopedonali nella Media Valle del Lambro, dal Parco Lambro di Milano alle colline Falck di San Maurizio. Partenza prevista alle 9.30 dal Parco Lambro (entrata di via Pusiano), sosta alle 10.00 in piazza Costantino a Milano, sosta alle 10.30 nel capanno degli orti della Bergamella a Sesto, tappa alle 11.00 in via Pisa e termine della biciclettata a San Maurizio.

Dalle 8.00 alle 20.00, presso Spazioarte di via Maestri del Lavoro, ultimo giorno per la Settimana della cooperazione sestese con la possibilità di visitare le bancarelle delle associazioni e di vendita di prodotti tipici prima della grande castagnata finale, organizzata per le 15.00 dal Gruppo Alpini monte Ortigara.

Dalle 15.00 alle 18.00 apertura straordinaria della Biblioteca Cadioli di via Dante, con la possibilità di visitare tre mostre fotografiche e, per gli appassionati, di mostrare il proprio portfolio ad una giuria di esperti che, alle 18.00, premierà i migliori. Partirà, invece dalle ore 9.30 e durerà l’intera giornata il workshop con Beppe Bolchi: Stato dell’Arte della fotografia a sviluppo immediato. In pratica si parlerà di polaroid e simili. Il workshop è a pagamento… ma per l’occasione con prezzo agevolato. E’ necessaria l’iscrizione. Per prenotarsi ed iscriversi sia al Portfolio che al Workshop Cell. 347/ 24 89 189 info@gieffesse.it.

 La Galleria Campari di via Gramsci effettuerà visite guidate e gratuite dalle 14.00 alle 15.30, dalle 15.30 alle 17.00 e dalle 17.00 alle 18.30.

Sulla pagina webhttp://www.comune.milano.it/dseserver/domenicaspasso/index.html sono indicati tutti gli appuntamenti della domenicAspasso in continuo aggiornamento.

Per quanto riguarda Sesto San Giovanni, www.sestosg.net.

http://corrieresesto.wordpress.com/

SANITÀ L’ospedale assume due labrador «Fiutano i tumori prima dei test» Addestrati a identificare le cellule malate in campioni di urine. Dalla Gran Bretagna a Trento, usati come supporto

MILANO – «Ho un cane come dottore». Lucy e Glenn non si offendono. Sono i primi «medici a quattro zampe» a lavorare in Italia. Due labrador addestrati nel Regno Unito sbarcati in Trentino, a Pergine Valsugana. «Laboratori d’analisi» viventi, dai nasi che non sbagliano un colpo. Fiutano i tumori prima anche dei test scientifici. Non solo. Sono attenti anche al calo di zucchero nel sangue di diabetici di tipo 1 (senza alcun test sul sangue) e possono diagnosticare il raro morbo di Addison (ghiandole surrenali in tilt) o la narcolessia. E chissà quant’altro. E come i loro «colleghi» che fiutano droghe o esplosivi, sembrano non sbagliare un colpo. Con un vantaggio economico non indifferente per i servizi sanitari in rosso. Gli inglesi sono stati i primi ad approfittarne, studiando scientificamente le doti di questi nasi da laboratorio e cominciando ad utilizzare questi «doc» scodinzolanti dopo una sorta di laurea-addestramento.

 

I LABRADOR – La nera Lucy ha sei anni, è una veterana e stupisce gli italiani invitati per metterla alla prova. Glenn è un cucciolone di 18 mesi, sta completando il suo addestramento proprio a Pergine Valsugana dove entrambi i cani sono ospitati. Lucy è il primario e Glenn lo specializzando. Lucy è capace di diagnosticare carcinomi alla vescica, prostata, polmoni e reni. Glenn sta imparando. La sperimentazione è curata dal Medical Detection Dogs Italia (Mdd), una onlus che si occupa di ricerca medica con l’utilizzo dei cani in svariati ambiti, da quello della ricerca delle cellule tumorali nelle urine a quello «d’allarme» per un pericoloso calo di zucchero nei diabetici di tipo 1. Il loro lavoro è di supporto a medici e laboratoristi, nei casi dubbi oppure quando i pazienti rivelano dei sintomi che le analisi non confermano. Spiega Diego Pintarelli, presidente della onlus: «In Inghilterra dove da anni si svolge questa attività è stato dimostrato come riescano a individuare cellule tumorali soprattutto negli stadi precoci della malattia».

L’OPERAZIONE – Lucy si «esibisce» in una sala appositamente allestita nella residenza sanitaria assistenziale di Pergine. È il suo nuovo ambulatorio. Dei supporti in alluminio contengono urine congelate e appositamente trattate in modo da rilasciare alcune particelle volatili attraverso delle aperture. Lucy annusa con attenta professionalità, due volte nei casi dubbi, tutti i campioni e si siede (o si sdraia) solo di fronte a quello in cui fiuta la malattia, le cellule malate. Quando il campione è negativo il labrador resta in piedi e fissa insistentemente il conduttore. Si cambiano i campioni e Lucy riparte con le analisi. L’attendibilità di questi cani supera il 90% in tumori agli stadi iniziali. E si sono rivelati utili anche per scoprire l’innalzamento o l’abbassamento improvviso di alcuni valori nel sangue – commenta il medico inglese Claire Guest -. Sono più di 15 anni che facciamo ricerca e addestriamo cani per questo scopo e forse la conclusione più importante è che se le cellule tumorali hanno un odore allora anche virus o batteri ne hanno uno e quindi possono essere individuati dagli amici a quattro zampe».

OLFATTO PREZIOSO – I dati pubblicati in uno studio della rivista scientifica British Medical Journal nel 2006 indicavano addirittura il 98% di attendibilità. Il primo caso riconosciuto è del 1989: un dalmata, dopo aver ostinatamente annusato per mesi un neo sulla gamba della padrona, ha permesso che se ne riconoscesse la natura maligna. Il caso descritto sulla rivistaLancet ha aperto la strada alla validazione scientifica dell’olfatto dei cani. Che supera di centomila volte quello umano. E i tessuti cancerosi, a causa del loro particolare metabolismo (che produce idrocarburi ed elevate concentrazioni di composti azotati), hanno un odore particolare che si manifesta precocemente anche nel fiato e nelle urine dei pazienti. I cani, con gli oltre 250 milioni di sensori olfattivi del loro naso, possono per esempio individuare un cancro al polmone quando non è ancora diagnosticabile.

“Il gasolio è cancerogeno” E c’è subito chi chiede il sequestro di tutti i diesel Uno studio dell’Oms scatena il Codacons, ma i produttori frenano: “Le vetture sono sicure”

Il Codacons dichiara guerra al diesel. L’associazione dei consumatori ha infatti presentato ieri un esposto alla Procura di Milano in cui chiede di bloccare la circolazione di tutti i veicoli a gasolio (non importa se Euro 1 o Euro 5) circolanti in provincia di Milano che, secondo una prima stima, sarebbero circa 1,8 milioni.

Questi, infatti (ma anche quelli sulle strade del resto del mondo, ovviamente), secondo i risultati di una ricerca dell’Iarc, l’ente internazionale che si occupa della ricerca sul cancro per l’Organizzazione mondiale della sanità, emetterebbero allo scarico sostanze definite «cancerogeni certi» di Gruppo 1 che potrebbero causare tumori ai polmoni e alla vescica. Il condizionale è d’obbligo, nonostante la perentorietà del Codacons (che chiede anche un’indagine per individuare i responsabili dei danni fin qui arrecati alla popolazione dalla circolazione dei diesel), e per una lunga serie di motivi. Innanzitutto la ricerca dello Iarc, avviata nel 1988 sui lavoratori di alcune miniere statunitensi esposti ai fumi dei macchinari utilizzati nelle gallerie e poi seguiti nel corso delle loro vite, si basa sulle tecnologie allora impiegate, assolutamente datate. Non è poi trascurabile la qualità del combustibile usato a quei tempi in un Paese che sul diesel per autotrazione, non ha mai fatto seri investimenti. Gli esperti dell’Oms, tuttavia, non hanno dubbi: «Le prove scientifiche sono inconfutabili: le emissioni dei motori diesel causano il tumore del polmone», parola di Christopher Portier, dello Iarc.

Sfugge, anche ai non esperti, il passaggio logico dagli obsoleti bruciatori da miniera ai motori diesel che l’industria automobilistica europea è oggi in grado di fornire, veri campioni di efficienza che hanno dimezzato in pochi anni i consumi (e le relative emissioni di anidride carbonica che, questa volta, non viene tirata in ballo) e grazie ai filtri antiparticolato (diverse le sigle – Fap, Dpf – che li contraddistinguono, ma tutti ugualmente efficaci) hanno «permesso di ridurre», come ha spiegato Allen Schaeffer del Diesel Technology Forum proprio allo Iarc, «del 98% le polveri sottili e del 99% le emissioni di ossidi di azoto». Queste sono le sostanze che hanno un potere cancerogeno, ma un conto è produrle nel ciclo della combustione e un conto è emetterle, e il comparto automotive è al lavoro per arrivare al loro azzeramento negli scarichi, come con il sofisticato procedimento di urea nella fase di catalizzazione dei motori diesel che elimina i composti dell’azoto (tecnicamente, Nox). Sul fronte delle particelle (le famose Pm), poi, Dekra ha già proposto a livello europeo nuovi «opacimetri» (apparecchi che misurano le polveri sottili nei gas di scarico) capaci di rilevare anche le particelle più piccole che possono sfuggire a quelli oggi usati. Tutti questi progressi, non valutati dalla ricerca americana che ha esaminato persone esposte ai fumi oltre 25 anni fa, sono invece rilevati in un recente studio che viene ancora dagli Usa. Secondo la North Carolina University i grandi truck americani conformi agli standard di omologazione più recenti hanno mostrato una riduzione del 98% dei Nox e del 94% delle Pm.

Bloccare i diesel, secondo quanto chiesto dal Codacons, significherebbe non solo fermare il trasporto merci su gomma (i nostri truck sono virtuosi quanto quelli Usa, e forse di più) ma anche far ricadere ancora una volta sui mezzi di trasporto la responsabilità esclusiva della qualità dell’aria che respiriamo. Sei anni fa, e quindi ignaro della ricerca americana, il professor Umberto Veronesi sosteneva che lo smog non è una causa diretta del cancro. Nel frattempo automobili e camion sono diventati più amici dell’ambiente e i motori diesel ancora più virtuosi rispetto a quelli a benzina e non può quindi bastare una dichiarazione, ancorché autorevole come quella dell’Oms, per fermare la metà del parco circolante della provincia di Milano.

E un tale provvedimento non potrebbe non avere ripercussioni nel resto del Paese e dell’Europa che, per ora, non ha preso posizione.

di Piero Evangelisti