Focus sul cancro al cavo orale: come difendersi

Fattori di rischio, sintomi, diagnosi e novità chirurgiche per i tumori testa-collo che colpiscono ogni anno 600mila persone nel mondo. Le neoplasie alla faringe e alla laringe rappresentano quasi il 5% del totale. Intervista agli specialisti.

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Focus sul cancro al cavo orale: come difendersi

Con la collaborazione delle dottoresse Maria Benevolo, Anatomia Paologica IRE, e Maria Gabriella Donà, Dermatologia Infettiva San Gallicano, e del Prof. Giuseppe Spriano, direttore di Ototrinilaringoiatria e Chirurgia testa-collo IRE.

 

L’arma più forte è sempre la prevenzione. Nell’oncologia lo si ripete spesso. La diagnosi precoce dei sintomi, infatti, per gran parte dei tumori, permette di alzare fino al massimo le possibilità di cura e con esse le probabilità di dire: “ce l’ho fatta, ho sconfitto il mio nemico”. Non sempre però è facile accorgersi in tempo dei sintomi o dar loro il giusto peso. È il caso dei tumori al cavo orale.

Nel mondo, il cancro di faringe e laringe rappresentano quasi il 5% di tutte le neoplasie. Quelli riconducibili in generale alla categoria testa collo (cavità orale, faringe, laringe, rinofaringe e ghiandole salivari) colpiscono ogni anno 600mila persone a livello globale. Oltre 350mila è il calcolo dei decessi. I sintomi sono raucedine persistente, mal di gola, bruciore alla lingua o lesioni alla bocca, gonfiore al collo, difficoltà a deglutire, naso chiuso o sanguinamento. Gli esperti consigliano di rivolgersi al medico se uno di questi segnali perdura per 3 settimane.

Nonostante si localizzino in un’area per tutti noi semplice da controllare anche solo davanti allo specchio, questo tipo di neoplasie rischiano a volte di essere diagnosticate solo quando sono a uno stadio avanzato (2 pazienti su 3). Eppure le cure, così come la chirurgia, ha compiuto passi da gigante e permette di aumentare le aspettative di vita (più dell’80% dei pazienti è sopravvive dopo i 5 anni se diagnostica precocemente il cancro). Ce lo spiegano in questa intervista il Prof. Giuseppe Spriano, direttore di Ototrinilaringoiatria e Chirurgia testa-collo dell’IRCCS Regina Elena di Roma, e le dottoresse Maria Benevolo, del reparto di Anatomia Paologica, sempre dell’Istituto specializzato nella terapia dei tumori,  e Maria Gabriella Donà, di dermatologia Infettiva dell’IRCCS San Gallicano di Roma.

 

Come si manifestano e quali sono i consigli per la diagnosi precoce dei tumori al cavo orale?

I tumori del cavo orale si manifestano come ulcerazioni a margini irregolari, dolenti. Negli stadi avanzati, inoltre, con la difficoltà alla deglutizione e all’articolazione della parola.

 

Quando si può dire che la diagnosi è precoce?

A dispetto di quanto appena detto spesso la diagnosi non è precoce perché il paziente sottovaluta i sintomi e perde tempo, come pure il medico o il dentista. Ovviamente le possibilità di cura aumentano se il tumore viene riconosciuto in stadio iniziale e la cura è meno invasiva.

 

Quali sono gli esami a cui viene sottoposto il paziente per la diagnosi?

L’esame più importante è proprio quello di sottoporsi ad una visita otorinolaringoiatrica. In fase pre-operatoria verranno eseguiti esami diagnostici (ecografia, Tac o risonanza magnetica) per valutare l’estensione della malattia e l’eventuale presenza di metastasi linfonodali.

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Cancro alla laringe: otto casi su dieci provocati da alcol e sigarette

Chi assume alcol corre un rischio tre volte maggiore di cancro al cavo orale, faringe ed esofago rispetto a un astemio; e purtroppo, nel nostro Paese è in aumento il consumo di alcolici, soprattutto tra i giovanissimi: oggi il 44% degli under 25 italiani beve regolarmente fuori dai pasti; erano il 34% dieci anni fa. L’abuso di alcol è, insieme al fumo, una tra le principali cause dei tumori alla laringe, neoplasia dalla quale oggi si può guarire nel 60% dei casi; e addirittura nove volte su dieci se viene diagnosticata allo stadio iniziale. Nei primi anni Novanta, invece, solo la metà dei pazienti riusciva a sconfiggerla.

«Si tratta della più diffusa e frequente forma di tumore della testa-collo. Ogni anno – ricorda Giuseppe Spriano, presidente della Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale (Sioechcf) – queste neoplasie colpiscono 12 mila italiani e il loro numero è in aumento a causa anche di comportamenti scorretti sempre più diffusi».

È possibile prevenire queste forme di cancro intervenendo sugli stili di vita e sottoponendosi a visite dallo specialista. «L’80% dei tumori della testa-collo – precisa il presidente Sioechcf – sono riconducibili ad alcol e sigarette. Per evitare la malattia è fondamentale seguire stili di vita sani e quindi niente fumo, limitare il più possibile gli alcolici, seguire una dieta sana ed equilibrata e svolgere attività fisica tutti i giorni. Un accanito bevitore o un forte fumatore invece dovrebbe sottoporsi a visite otorinolaringoiatriche periodiche, magari una volta l’anno a partire dall’età dei 50 anni in su».

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Tumore della laringe: 6 pazienti su 10 superano la malattia

tumore laringeIn Italia il 60% dei pazienti con cancro alla laringe guarisce dalla malattia. E la percentuale sale a oltre il 90% se la patologia viene diagnosticata allo stadio iniziale. All’inizio degli anni ’90, invece, solo il 50% dei malati sconfiggeva la neoplasia. “Si tratta della più diffusa e frequente forma di tumore della testa-collo – afferma il prof. Giuseppe Spriano Presidente nazionale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChCf) in un seminario tenutosi oggi -. Ogni anno queste neoplasie colpiscono 12.000 italiani e il loro numero è in aumento a causa anche di comportamenti scorretti sempre più diffusi. Chi assume alcol corre, infatti, un rischio 3 volte maggiore di cancro al cavo orale, faringe ed esofago rispetto ad un astemio. Nel nostro Paese è in aumento il consumo di alcolici, soprattutto tra i giovanissimi. Il 44% degli under 25 italiani beve regolarmente fuori dai pasti, erano “solo” il 34% 10 anni fa”. Il carcinoma alla laringe si manifesta con alterazioni della voce (disfonia). Quando invece è più esteso provoca difficoltà e dolore alla deglutizione, tosse e, a volte, la comparsa di tumefazioni al collo. La diagnosi di sospetto tumore della laringe viene di solito svolta dallo specialista Otorinolaringoiatra con una visita accompagnata da una fibrolaringoscopia. “Si utilizza uno strumento a fibre ottiche sottile che, introdotto nella gola del paziente attraverso il naso, permette di vedere le corde vocali e le altre strutture della laringe – sottolinea il prof. Giuseppe Spriano -. In caso di sospetto clinico si effettuerà una biopsia”. Il bisturi rappresenta in molti casi la soluzione definitiva contro la malattia. “Oggi le operazioni sono meno invasive – prosegue Spriano -. In passato l’unico intervento possibile era la laringectomia totale, cioè l’asportazione completa della laringe che provocava la perdita della voce e la tracheotomia definitiva per la respirazione. Oggi grazie alla chirurgia endoscopica è possibile rimuovere tumori poco estesi, utilizzando il laser attraverso la bocca. Nelle neoplasie di media grandezza si svolgono laringectomie parziali. In questo caso viene asportata solo una parte della laringe in modo da permettere al paziente di parlare, respirare e deglutire normalmente. Negli ultimi due anni è stata introdotta anche la chirurgia robotica, che permette di eliminare il cancro inserendo due piccole mani chirurgiche attraverso la bocca del paziente. Queste replicano i movimenti dello specialista che si trova invece ad una consolle operatoria distante dal paziente”. E’ possibile prevenire queste forme di cancro intervenendo sugli stili di vita e sottoponendosi a visite dallo specialista. “L’80% dei tumori della testa-collo sono riconducibili ad alcol e sigarette – conclude il Presidente degli otorini -. Per evitare la malattia è fondamentale seguire stili di vita sani e quindi niente fumo, limitare il più possibile gli alcolici, seguire una dieta sana ed equilibrata e svolgere attività fisica tutti i giorni. Un accanito bevitore o un forte fumatore invece dovrebbe sottoporsi a visite otorinolaringoiatriche periodiche, magari una volta l’anno a partire dall’età dei 50 anni in su”.

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Come Riconoscere i Sintomi del Cancro alla Gola

Se hai paura di avere un cancro alla gola è importante conoscere i diversi segni da cercare e ricordare che non tutti sintomi qui riportati sono presenti in chiunque abbia un cancro alla gola. Se pensi di averlo, parla subito con il tuo medico. Per conoscere i diversi sintomi vai al primo passaggio.

Metodo 1 di 3: Riconoscere i Sintomi Generali
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    Stai attento alle ulcere orali che non guariscono. Queste infiammazioni possono colpire le mucose (parti morbide della carne, come l’interno delle guance) della tua bocca. Molte possono essere le cause di queste infiammazioni, compresi traumi (per aver mangiato qualcosa di duro), mancanza di vitamine o stress. Le afte causate da questi fattori guariscono in una settimana, ma se hai un’infiammazione che persiste e si trasforma in ulcera, si indurisce, si allarga e non guarisce in una settimana, dovresti contattare il tuo dottore.[1]

    1. 2

      Fai caso a ogni dolore persistente nella tua bocca. Escludendo il mal di denti, si devono tenere in considerazione dolori all’interno delle guance, sul palato (anche quello molle situato più indietro) e vicino le gengive.[2]

      • Dovresti andare dal medico se il dolore dura più di una settimana o se hai bisogno di usare farmaci che non richiedono la prescrizione (Tachipirina o Brufen) per alleviare il dolore.
    2. 3

      Stai attento a ogni segno di sanguinamento. Quando si ha un tumore alla gola si formano continuamente nuovi tessuti e per nutrirli il corpo può creare dei nuovi vasi sanguigni che sono molto delicati e possono rompersi. Se noti sangue o macchie scure come lividi nella bocca o in gola, sfoghi sulla lingua, nelle guance o sul palato, contatta il medico.[3]

      • Dovresti fare attenzione anche a ogni improvvisa fuoriuscita di sangue dal naso. Gli stessi vasi sanguigni che possono causarti sanguinamenti in bocca possono provocarli anche nel naso.
    3. 4

      Fai attenzione a qualsiasi cambiamento della voce. Alcuni pazienti con il cancro alla gola hanno notato la loro voce diventare più rauca e debole. Questo è causato da un’infiammazione delle corde vocali. La voce che diventa rauca, senza un motivo particolare e peggiora con il tempo, può essere un segno di un cancro alla gola o ai polmoni. È molto importante parlare con il medico se la voce diventa rauca senza motivo.[4]

      • A chiunque succede di avere la voce più rauca a causa della febbre o dopo aver strillato o aver parlato forte a lungo. In questi casi passa in pochi giorni.
    4. 5

      Tieni conto dei mal di gola che sembrano non andar via. Un mal di gola è definito come un’irritazione dolorosa della gola (faringe). Spesso questa è causata da infezioni virali come la faringite. In ogni caso se non hai altri sintomi influenzali che normalmente accompagnano il mal di gola e l’irritazione persiste per più di una settimana, dovresti avvertire il medico.

    5. 6

      Fai attenzione a ogni difficoltà che hai nel deglutire e nel masticare. Se provi dolore e non hai fatto nessuna operazione ai denti recentemente, dovresti chiamare il dottore perché questo dolore potrebbe essere un segno di un’ulcera alla bocca o di un cancro alla gola o all’esofago.[5]

    6. 7

      Controlla se hai dei bozzi sul collo. Escrescenze e bozzi sul collo e sulla parte alta del torace possono essere spesso causati da linfonodi ingrossati e si parla in questo caso di linfoadenopatia; possono anche essere sintomo di un’infezione o di un cancro: il tumore si diffonde nel corpo perché le cellule malate si staccano da esso e, viaggiando attraverso il liquido linfatico, si attaccano alle pareti del linfonodo, punto che si ingrossa.[6]

      • Linfonodi situati davanti, di lato o sul retro del collo e sopra le clavicole, se ingrossati e doloranti possono essere sintomi di un cancro alla gola.
    7. 8

      Fai caso a ogni inspiegabile perdita di peso. Se hai notato che negli ultimi sei mesi sei dimagrito molto senza fare nessuna dieta, dovresti sapere che le persone con il cancro sviluppano un maggiore indice metabolico basale che gli causa una perdita di peso rapida. Dovresti anche far attenzione a: [7]:

      • Mancanza di appetito.
      • Perdita di massa muscolare e grasso causato da un aumento del metabolismo attribuibile all’attività di cellule tumorali.
    8. 9

      Fai attenzione all’alito cattivo. Se hai notato che la tua alitosi persiste per quanto collutorio o dentifricio usi, vai dal medico. Potrebbe essere causato da molte cose, una di queste potrebbe essere il cancro poiché il tessuto colpito dal tumore inizia a putrefarsi causando un alito cattivo cronico.[8]

    Metodo 2 di 3: Riconoscere i Sintomi del Cancro alla Faringe

    Mentre alcuni sintomi del cancro alla faringe sono gli stessi elencati nella prima sezione, ce ne sono alcuni specifici per questo tipo di tumore.

    1. 1

      Fai attenzione se hai dolore alla mascella o alle orecchie. La gola è connessa all’orecchio medio, una cavità compresa fra l’osso temporale, il condotto uditivo e l’orecchio interno, tramite la tromba di Eustachio. Se hai un tumore alla faringe, l’infezione potrebbe espandersi, attraverso di essa, all’orecchio o arrivare anche alla mascella causando, in ambedue, dolore.

    2. 2

      Fai caso se senti un ronzio nelle orecchie. La sensazione di fischio nelle orecchie è data da un’irritazione dei nervi dell’orecchio. Quando si sviluppa un cancro alla faringe, le cellule malate dalla gola possono raggiungere le orecchie, causando l’irritazione che compare sotto forma di ronzii.[9]

    3. 3

      Monitora la sinusite. La sinusite è un’infiammazione dei seni paranasali, cavità che si trovano nel massiccio facciale. Il cancro potrebbe bloccare le vie dei seni paranasali: i batteri dal tessuto infettato potrebbero arrivare in queste cavità bloccandole, infettandole e congestionando la zona, causandoti un’emicrania cronica e una sensazione di pesantezza alla testa.

    Metodo 3 di 3: Riconoscere i Sintomi del Cancro alla Laringe

    Il cancro laringeo è il tumore che colpisce la laringe, un condotto dove sono situate le corde vocali che è chiamato la “scatola della voce”, esso contribuisce sia alla produzione dei suoni che al passaggio dell’aria.

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      Stai attento a un mal di gola persistente. Le cellule tumorali possono essere fonte di irritazioni croniche al centro della tosse, responsabile del riflesso della tosse, quando inizia a irritarsi si sviluppa una tosse cronica.

      • Una tosse cronica si può sviluppare anche perché il corpo produce una gran quantità di muco, a causa del tumore alla gola, che irrita il centro della tosse.
    2. 2

      Monitora il tuo respiro. Se ti accorgi che hai difficoltà a respirare, dovresti parlarne al tuo medico. Con il cancro alla laringe, una massa di cellule tumorali può crescere e ostruire le vie respiratorie nella gola.[10]

      • Le cellule cancerose possono colpire l’epiglottide, una membrana che impedisce al cibo di entrare nella trachea, e la trachea stessa: se il tumore attaccasse una di queste due, avresti difficoltà a respirare.
    3. 3

      Chiama il dottore se tossisci sangue. Il cancro alla laringe può provocare un anormale sanguinamento in questo condotto, causandoti fuoriuscite di sangue quando tossisci.

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      Controlla la produzione di muco. Se sviluppi lesioni nell’apparato respiratorio a causa del tumore, il tuo corpo per combattere l’irritazione, reagirà producendo molto muco che passerà poi per la tua bocca. Se noti molto muco, ma non hai né la sinusite né la febbre, chiama il dottore.

    5. 5

      Fai attenzione a ogni dolore che senti nella tua gola perché potrebbe essere causato dalle fibre nervose irritate dal tumore.[11]

    6. Tieni a mente che se la lesione avviene in un’area con poche terminazioni nervose, sentirai meno il dolore.

Avvertenze
Se hai notato uno o più di questi sintomi, chiama subito il tuo medico.

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Tumore a laringe, faringe e bocca: prevenzione e alimentazione

1 Introduzione

La percentuale di casi dei tumori a bocca e faringe si è abbassata nel tempo, il picco massimo si è avuto tra il 1950 e il 1980, mentre i tumori della laringe sono in numero stabile o lievemente in calo dal 1970.

L’incidenza del cancro alla bocca è di 20-40 casi su 100.000 persone in Asia centrale, Europa, Oceania e regioni sudafricane, mentre risultano meno di 3 casi su 100.000 persone in Centro America, Estremo Oriente e Africa nord-occidentale.

Il cancro alla faringe segue un andamento simile a quello della bocca, tranne che per la diffusione nel sud del continente africano e nell’Europa occidentale, che è di 10 casi su 100.000 persone, fino a meno di 1 su 100.000 in Nordafrica.

Il cancro alla laringe raggiunge i 10 casi su 100.000 persone in Sud America, in Asia e nell’Europa occidentale, mentre arriva a 1 caso su 100.000 in Africa.

Gli uomini soffrono di queste patologie tre volte più delle donne, inoltre l’età oltre i 50 anni è un fattore importante nello sviluppo della malattia.

La sopravvivenza risente del fatto che oltre il 60% delle persone colpite da questi tumori non cominciano le cure se non a stadi molto avanzati, in questi casi la speranza di vita è molto bassa. In USA il 60% delle persone arriva a una sopravvivenza di 5 anni, il 50% in Gran Bretagna.

Incidenza dell’alimentazione

Verdure non amidacee

Le verdure non amidacee sono quelle verdure che hanno un contenuto di amido trascurabile o nullo, vengono quindi esclusi i cereali, i legumi, le patate e tutti gli altri prodotti amidacei.

Esistono molti studi che mettono in evidenza la correlazione e un ipotetico meccanismo d’azione dose-dipendente: le verdure non amidacee probabilmente proteggono dal cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Frutta

Esistono molti studi che mettono in evidenza la correlazione e un ipotetico meccanismo d’azione dose-dipendente: la frutta probabilmente protegge dal cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Cibi contenenti carotenoidi

I carotenoidi sono composti di origine vegetale, tipicamente danno un colore giallo, arancione o rosso all’alimento (ne sono particolarmente ricchi la zucca, la carota, l’anguria, il peperone, il pomodoro, l’albicocca ed il melone).

Esistono molti studi che mettono in evidenza la correlazione e un ipotetico meccanismo d’azione dose-dipendente: i cibi contenenti carotenoidi probabilmente proteggono dal cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Maté

Il Maté è un infuso di erbe originario dell’oriente, viene consumato caldo.

Gli studi sono pochi e non concordanti, è ragionevole dire che è solo possibile che il Maté sia causa di cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe.

Bevande alcoliche

Gli studi sono numerosi e molto ampi, le prove sono concordanti, l’alcol è una causa certa di cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe. Inoltre, il fumo e l’alcol contemporanei amplificano questo effetto e il rischio aumenta in maniera più che additiva.

Altri alimenti

Per altri tipi di alimenti non è possibile stabilire una correlazione chiara tra questo tipo di tumori e il loro consumo.

Conclusioni

  • L’alcol è una causa certa di questo tipo di tumori,
  • il Maté è un fattore possibile di aumento del rischio,
  • mentre il consumo di alimenti vegetali ne riduce la possibilità di insorgenza.

Questo articolo è tratto dal capitolo 7.1 del WCRF-AICR Diet and Cancer Report

Dott. Giuliano Parpaglioni
Biologo nutrizionista, Master internazionale di II livello in nutrizione e dietetica
Riceve a Brescia, Milano e Desenzano del Garda
340 418.93.93
http://www.nutrizionistabrescia.com
g.parpaglioni@gmail.com

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Inizia oggi la prima settimana paneuropea per la consapevolezza dei tumori della testa e del collo (23-27 settembre 2013)

  • La European Head and Neck Society (EHNS) ha oggi lanciato la prima settimana europea per la consapevolezza dei tumori della testa e del collo, per evidenziare le difficoltà insite nella gestione della malattia e per aumentare la consapevolezza di questa neoplasia, che può essere sottoposta a trattamento
  • Pur essendo il sesto tumore più comune al mondo, la neoplasia che colpisce testa e collo resta ampiamente sconosciuta
  • Maggior consapevolezza, diagnosi precoce e trattamenti appropriati possono migliorare significativamente i risultati sui pazienti
  • La European Head and Neck Society (EHNS) ha oggi annunciato l’inizio della prima settimana paneuropea della consapevolezza dei tumori della testa e del collo, che si concluderà venerdì 27settembre. Obiettivo principale è aumentare la conoscenza di questa malattia, per cui sono disponibili trattamenti, che ogni anno in Europa provoca oltre 62.000 decessi. Le neoplasie del distretto testa-collo, diagnosticate a oltre 132.000 persone in Europa nel solo 2012, sono il sesto tumore più diffuso al mondo.

    I tumori della testa e del collo interessano diverse aree, incluso l’interno della bocca e la lingua (‘cavità orale’), la gola (‘faringe’) e la cavità laringea (‘laringe’). Non colpiscono il cervello né gli occhi.

    “Diversamente da altri tipi di cancro, nell’opinione pubblica e tra i professionisti sanitari riscontriamo con preoccupazione un basso livello di consapevolezza di manifestazioni e sintomi delle neoplasie relative al distretto cervicofacciale”, ha dichiarato il professor Jean Louis Lefebvre, presidente di EHNS e docente presso l’ENT and Head and Neck Surgery, Centre Oscar Lambert di Lille, in Francia. “Con l’avvio di questa settimana della consapevolezza, che fa parte della Make Sense Campaign, speriamo di stimolare una maggior conoscenza e consapevolezza della malattia, per incoraggiare i controlli, la diagnosi precoce e la consultazione di specialisti; in ultima analisi, ci auguriamo di salvare vite umane in tutta Europa”.

    I tumori cervicofacciali colpiscono persone di ogni età, genere e gruppo etnico. Sono più diffusi tra i maschi di oltre 40 anni ma, di recente, si è verificato un incremento notevole per quanto riguarda le donne più giovani. I principali fattori di rischio sono le sigarette e il consumo di alcol.

    “È necessario educare le persone su quali sono i fattori critici di rischio per la malattia: fumo, alcolici e, in misura sempre maggiore, alcuni sottotipi di HPV, il virus del papilloma umano”, ha dichiarato il professor René Leemans, segretario generale di EHNS nonché professore e direttore del Dipartimento di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Cefalica del VU University Medical Center. “I trattamenti dei tumori del distretto cervicofacciale sono efficaci se si interviene nelle prime fasi della neoplasia, quindi è essenziale informare l’opinione pubblica sulla manifestazione e sui sintomi della malattia”.

    Individuando i sintomi dei tumori della testa e del collo in fase precoce, e consultando un medico, è possibile aumentare drasticamente la sopravvivenza alla malattia e salvare vite umane. Gli esperti sono concordi nel dichiarare che se si riscontra UNO dei seguenti sintomi per TRE settimane occorre recarsi dal proprio medico.

    • Dolori alla lingua, ulcere della bocca che non si rimarginano e/o chiazze bianche o rosse nel cavo orale
    • Dolore alla gola
    • Raucedine persistente
    • Dolore e/o difficoltà di deglutizione
    • Nodulo al collo
    • Naso chiuso da un lato oppure perdite di sangue dal naso

    Come partecipare:

    Per darci una mano e aiutarci ad aumentare la consapevolezza dei tumori della testa e del collo potete:

    • Fate parlare di questa malattia. Scaricate i nostri volantini e i poster promozionali della campagna, diffondendo informazioni sulle manifestazioni e i sintomi “Uno per tre”
    • Divulgate il nostro video. Guardate e condividete il nostro video informativo sui tumori della testa e del collo
    • Firmate la petizione ‘Make Sense Campaign’. Dimostrate il vostro supporto a fianco dei parlamentari europei per l’iniziativa ‘Make Sense Campaign’ http://makesensecampaign.eu/petition
    • Unitevi alla conversazione su Twitter. Usate l’hashtag #makesense e visitate il nostro sito webwww.makesensecampaign.eu
    • Visitate lo stand di EHNS a ECCO-ESMO 2013, ad Amsterdam; il team di EHNS vi fornirà ulteriori informazioni sui tumori della testa e del collo

    Per ulteriori informazioni visitate il sito www.makesensecampaign.eu.

    – FINE –

    Note per i redattori

    La ‘Make Sense Campaign’ è supportata da Merck Serono, la divisione biofarmaceutica di Merck, e da Boehringer Ingelheim e Transgene.

    Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.

    Axon Communications
    Fiona Walton
    +44 (0)20 3595 2407
    fwalton@axon-com.com 
    oppure
    Sophie Ryan
    +44 (0)20 3595 2406
    sryan@axon-com.com

    Permalink: http://www.businesswire.com/news/home/20130922005020/it

COS’È IL REFLUSSO LARINGO FARINGEO

Quando si parla di reflusso laringo faringeo si fa riferimento alla situazione in cui il contenuto gastrico duodenale, liquido o gassoso, risale l’esofago e arriva alle corde vocali, se non anche alle strutture ipofaringee superiori. si tratta di un’entità patologica che viene spesso ritenuta una patologia autonoma: in realtà, sarebbe meglio inserirla all’interno delle manifestazioni extraesofagee che vanno sotto il nome di reflusso gastro esofageo. Ma a cosa è dovuto questo fenomeno? Il contenuto gastro duodenale risale in direzione dell’esofago in sostanza per uno svuotamento gastrico rallentato, oppure per un’incontinenza dello sfintere dell’esofago inferiore, eventualmente in presenza di abitudini alimentari non corrette: per esempio, un eccesso di consumo di bevande gassate, caffè, cioccolato o menta, oltre che per il fumo. Inoltre, esso si presenta in particolar modo nei soggetti obesi e in tutti quei pazienti che presentano condizioni anatomo funzionali in questo senso favorevoli, come per esempio un’ernia iatale, che non è altro che uno scivolamento oltre il cardias di parte dello stomaco. Questa patologia determina la ben nota pirosi retro sternale, e rigurgiti: ci riferiamo, in pratica, al cosiddetto bruciore di stomaco, che in alcuni casi può anche essere responsabile di lesioni infiammatorie vere e proprie, come le esofagiti: lesioni che interessano il rivestimento esofageo. Nelle situazioni più gravi, soprattutto se non trattate o se croniche, si parla di neoplasie. Nel caso in cui lo sfintere dell’esofago superiore funzioni in maniera errata, con chiusura della regione dell’esofago più alta, accade che si verifichi un contatto tra la regione cordale, o la regione sopracordale, e il contenuto gastrico: si genera in questo maniera, per l’appunto, il reflusso laringo faringeo, che nella maggior parte dei casi deve essere ritenuta una malattia intermittente cronica, che propone fasi di riacutizzazione all’interno di pause dei sintomi. È opportuno mettere in evidenza come il rivestimento mucoso che ricopre le corde vocali e le strutture ipofaringee sopracordali non presenti meccanismi di difesa che permettano di proteggersi dai danni provocati dal contenuto gastrico liquido: sostanzialmente l’enzima digestivo della pepsina ed acidi biliari presenti nel duodeno. Nel corso del tempo, ciò si traduce in un gonfiore, o per meglio dire un edema, delle strutture della laringe quali aritenoidi, corde vocali eccetera, se non addirittura lesioni leucoplasiche. Concludiamo segnalando che i sintomi che devono condurre uno specialista a identificare la presenza di reflusso nei segni laringeisono abbastanza limitati, e consistono in tosse cronica, catarro laringeo, disfagia, vale a dire difficoltà a ingerire, sensazione di un corpo estraneo nella faringe e disfonia, cioè abbassamento della voce. Sulla base del quadro clinico e dei sintomi mostrati, lo specialista può indicare una terapia composta da inibitori di pompa protonica, per un periodo di tempo che può arrivare anche a diversi mesi. Risulta utile, ad ogni modo, mettere in evidenza le difficoltà diagnostiche che non di rado costituiscono un problema rilevante nell’ambito di questa malattia, nel senso che attualmente le linee guida per distinguere tale reflusso rispetto a quello gastro esofageo sono ancora poco chiare, e necessitano di ulteriori approfondimenti e ricerche.

reflusso laringo faringeo,laringe,faringe

Timo volgare: proprietà fitoterapiche

Il timo (Thymus L., 1753) è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Il suo nome scientifico deriva dal greco forza, coraggio, che risveglierebbe in coloro che ne odorano il profumo balsamico.

DROGA UTILIZZATA
SOMMITÀ FIORITE E OLIO ESSENZIALE

ERBA ALTERNATIVA
TIMO SERPILLO

SAPORE
PICCANTINO

PRINCIPI ATTIVI
Olio essenziale con timolo e carvacrolo alcool amilico linalolo l borneolo geraniolo terpinen 4 olo; flavonoidi acidi ursolico e oleanolico vitamine b1 c tannino pentosano acido caffeico manganese acido rosmarinico composti cinarosimili

TOSSICITÀ
MEDIA

CONTROINDICAZIONI
L´UTILIZZO PROLUNGATO IN COLLUTTORI PUÒ PRODURRE TIREOTOSSICOSI.

AVVERTENZE
IL TIMOLO POTREBBE PROVOCARE AVVELENAMENTO CON NAUSEA VOMITO E DEPRESSIONE CARDIACA. SENTIRE IL PARERE DEL MEDICO SULLE DOSI DI USO.

INTERAZIONI O INCOMPATIBILITÀ
ORMONI TIROIDEI

QUALITÀ DELL’ATTIVITÀ FITOTERAPICA
DIPENDENTE DALLE SPECIFICHE E DALLE FORME TERAPEUTICHE

ORGANI INTERESSATI DALL’AZIONE FITOTERAPICA

BOCCA
BRONCHI E BRONCHIOLI
CAVO ORO-FARINGEO
CISTIFELLEA E VIE BILIARI
DENTI
FARINGE E VIE AEREE SUPERIORI
FEGATO E VIE BILIARI
GOLA
INTESTINO
LARINGE
MUCOSA ORALE E LINGUA
MUCOSE
MUSCOLATURA LISCIA
ORGANI DIGESTIVI
ORGANI E-O TESSUTI DI VARI DISTRETTI CORPOREI
ORGANI EMUNTORI
ORGANI GUSTATIVI
ORGANI UDITIVI
ORGANI VOCALI
POLMONI
RENI
SENI PARANASALI
SISTEMA ENDOCRINO
SISTEMA IMMUNITARIO
STOMACO
TESSUTO CUTANEO
TONSILLE
TUBO GASTRO-ENTERICO
VAGINA
VESCICA URINARIA
VIE AEREE SUPERIORI
VIE RESPIRATORIE
VIE URINARIE
EFFICACIA TERAPEUTICA PROPRIETÀ:
ook COLLUTTORIO BATTERIOSTATICO ORO-FARINGEO
+++ ANTISETTICO
+++ DERMOPURIFICANTE DERMOPROTETTIVO (USO ESTERNO)
+++ DIURETICO ANTISETTICO ANTIPUTRIDO
+++ IDROCOLERETICO
+++ SPASMOLITICO FIBRE MUSCOLARI LISCIE
++ CARMINATIVO – ANTIFERMENTATIVO
++ DIGESTIVO EUPEPTICO STOMACHICO
++ DIURETICO
++ ESPETTORANTE FLUIDIFICANTE DEL CATARRO MUCOLITICO
++ SPASMOLITICO ANTISPASMODICO
++ SPASMOLITICO VIE RESPIRATORIE
++ TONICO GENERALE
++ TUSSIFUGO
+ AROMATIZZANTE
+ CONDIMENTO O SPEZIA

EFFICACIA TERAPEUTICA INDICAZIONI:
ook BRONCHITE O AFFEZIONI BRONCHIALI
ook FARINGITE E RINOFARINGITE
ook OTITE
ook SINUSITE E RINOSINUSITE
ook TONSILLITE
+++ DERMATOSI
+++ INFEZIONI (VIE RESPIRATORIE)
++ ACNE (DEPURATIVO)
++ AFTE
++ ALITOSI
++ ASMA BRONCHIALE E BRONCOSPASMO
++ CATARRO VIE RESPIRATORIE
++ DISPEPSIA O CATTIVA DIGESTIONE
++ DISPEPSIE ATONICHE
++ INFEZIONI (GASTROINTESTINALI)
++ INFEZIONI E INFIAMMAZIONI (+)
++ INFIAMMAZIONI (CAVO ORALE)
++ LARINGITE
++ METEORISMO FLATULENZA E FERMENTAZIONI INTESTINALI
++ SPASMI E DOLORI SPASMODICI DI VARIA NATURA
++ TOSSE
+ ASCESSO E FLEMMONE
+ CANDIDOSI O MONILIASI
+ CROHN (MORBO)
+ FORUNCOLOSI
+ LEBBRA
+ MICOSI

TISANE DI ERBEOFFICINALI

AEROFAGIA E METEORISMO
AFTE E INFIAMMAZIONI BOCCA
ASMA
BRONCHITE
FARINGITE E MAL DI GOLA
ERBE SINERGICHE

ANICE STELLATO
ANICE VERDE
BASILICO
CASTAGNO
DROSERA
EUCALIPTO
FINOCCHIO
IPECACUANA
LAVANDA
LIQUIRIZIA
NIAOULI
PIANTAGGINE LANCEOLATA
SALVIA OFFICINALE
TIMO SERPILLO
VIOLA MAMMOLA
ESTRATTI:
Timo volgare estratto fluido
1-3 g
al giorno

Timo volgare Tisana
Infuso: al 1% per uso interno [vedi preparazione e uso] al 3% per colluttori e gargarismi al 15% per bagni e pediluvi
2 cucchiaini per tazza di acqua bollente
Più tazze al giorno

Timo volgare Olio essenziale selezionato
Secondo prescrizione medica [vedi controindicazioni]

Timo volgare Tintura madre
Viene preparata dalla parte aerea fresca tit.alcol.65°
XL gtt 3 volte al giorno

http://www.pollonimauro.it/timo-volgare-proprieta-fitoterapiche/

Tracheostomie e tracheostomizzati – I parte -Cenni di anatomia

 



 


 
 
 
 
 
CENNI DI ANATOMIA
 
 

 

Laringe

 

Organo della fonazione, situato all’estremità superiore della trachea e  davanti alla faringe. E’ una complessa cavità vestibolare che si apre nella trachea provenendo dalla faringe.

La laringe consta di nove pezzi cartilaginei.  Le  principali strutture cartilaginee sono le seguenti:

·         cartilagine tiroidea volgarmente detta “pomo di adamo”

·         l’epiglottide

·         la cricoide, che è la più bassa delle nove cartilagini

·          Le aritenoidi

L’epiglottide durante la deglutizione copre come un coperchio l’apertura superiore della laringe favorendo  in questo modo il passaggio di cibi e liquidi nell’ipofaringe-esofago; le aritenoidi portano a chiusura il piano glottico (formato dalle corde vocale vere), impedendo ad ogni atto di deglutizione il passaggio in trachea degli alimenti che  causerebbero altrimenti tosse, spasmo e soffocamento.

 La membrana mucosa che riveste  internamente la laringe, forma, circa a metà altezza, due sporgenze orizzontali antero-posteriori conosciute col nome di corde vocali false.

Le corde vocali vere invece, sono due sporgenze maggiori per dimensione delle corde vocali false, ma disposte al di sotto di esse e collegate al movimento delle aritenoidi.

La disposizione e la diversa tensione delle corde vocali vere genera  i diversi suoni della voce.

 

Trachea

 

E costituita da anelli cartilaginei incompleti, a forma di C aperti posteriormente.

E’ lunga  circa 15 cm e si estende dalla laringe ai bronchi.

Funge da passaggio dell’aria dall’esterno verso i polmoni, la sua ostruzione anche per poco tempo, causa asfissia e morte.

 

 

 

Tracheostomia

 

Per tracheostomia si intende il posizionamento di una via aerea definitiva (cannula trachestomica) tramite uno stoma creato per via percutanea o chirurgicamente, è un abboccamento della cute ai margini di apertura della trachea e viene eseguita per situazioni di lunga permanenza. Si tratta di un procedimento elettivo eseguito in anestesia locale o generale.

 

 

Si differenzia dalla tracheotomia che consiste in  una apertura chirurgica della trachea che ha lo scopo di creare una nuova via aerea bypassando la glottide, per poter introdurre dall’esterno una cannula ( E’ una semplice breccia tra cute e trachea) e può essere eseguita d’urgenza o programmata, temporanea, permanente o profilattica.

 

 

Le indicazioni principali a questi tipi di intervento sono:

 

·         tutti i casi di emergenza che comportano una grave insufficienza respiratoria (importanti lesioni cranio-cerebrali, del massiccio facciale e della laringe)., corpi estranei, paralisi delle corde vocali

 

·          interventi di chirurgia parziale e ricostruttiva della laringe, grosse demolizioni del cavo orale e dell’oro-ipofaringe.

·         alcuni casi di flogosi acuta della laringe con edema importante che non risponde alla terapia medica.

 

 

La tracheostomia si propone i seguenti scopi:

Realizzare una comunicazione diretta tra aria ambiente e vie aeree inferiori ,superando eventuali ostacoli.

Ridurre lo spazio morto anatomico e migliorare la ventilazione alveolare.

Consentire una accurata pervietà delle vie aeree permettendo una valida pulizia tracheo-bronchiale

Stabilire una netta e completa separazione tra vie aeree e digestive

Rendere possibile un corretto e sicuro collegamento del paziente ad un ventilatore automatico

Diminuire le resistenze al flusso di gas del ventilatore stesso

Permettere nei pazienti coscienti la ripresa di una normale alimentazione per via orale.

La tracheostomia e’ quindi preferibile in quei pazienti che richiedono una ventilazione meccanica prolungata.

http://infermierincontatto.beepworld.it/tracheostomia.htm

 

No Tobacco Day: e se tutti smettessero di fumare?

In Italia i fumatori diminuiscono: nel 2011 erano il 22,7% degli ultra 15enni, il 20,8% nel 2012. Ma sono sempre tanti: 10,8 milioni. E se smettessero? Sarebbero più longevi e più fertili. E più belli!

 

Come smettere di fumare? In gruppo, aiutati dagli esperti di uno dei 380 centri anti-fumo, è più facile. I vantaggi per la salute sarebbero veramente enormi. Abbiamo calcolato la riduzione dei tumori incrociando i dati epidemiologici dell’Associazione italiana registri tumori con la stima dei tumori da fumo pubblicata nel 2011 dai ricercatori londinesi della Queen Mary University. Ecco come cambierebbero umore e stato di salute dei fumatori se smettessero di fumare. Oggi.
Da una campagna anti-fumo del 2011, in Inghilterra: nonostante la crudezza della comunicazione, che parla direttamente all'ego maschile, i produttori di tabacco non sono riusciti a bloccare la campagna.

Da una campagna anti-fumo del 2011, in Inghilterra: nonostante la crudezza della comunicazione, che parla direttamente all’ego maschile, i produttori di tabacco non sono riusciti a bloccare la campagna.

 

Cervello, umore, pelle e occhi. Si ridurrebbero: l’incidenza della depressione, la mortalità (-5.611 casi) e le disabilità per malattie cerebrovascolari come ictus e aterosclerosi (-819 casi).
Occhi. Calerebbe del 40% il rischio di cataratta e di 3 volte quello di degenerazione maculare. Per non parlare dei vantaggi estetici: la pelle del viso invecchierebbe più lentamente, l’irsutismo si ridurrebbe del 5,6%, si appianerebbero le rughe intorno alla bocca e sparirebbe il reticolo venoso superficiale delle gote e del naso. 
 
Bocca, gola, denti e alitosi. Scenderebbero (-6.000) i decessi per tumori di labbra, bocca, faringe e laringe. Si risparmierebbero impianti e dentiere: la piorrea (espulsione dei denti dovuta alla placca batterica) è infatti agevolata dal fumo che riduce le difese immunitarie.
Piorrea. Il rischio di piorrea espulsiva sarebbe ridotto di 3 volte per chi fumava fino a 10 sigarette al giorno; di 6 per chi superava le 30. Inoltre la dentina sarebbe più bianca, il sorriso più gradevole e l’alito non saprebbe di posacenere.

 

Bronchi, polmoni, cuore e sangue. Ogni anno ci si risparmierebbe la maggior parte dei decessi per tumore al polmone (-32.956), quelli per bronchiti acute ed enfisemi (-12.935), polmoniti e influenze (-1.592), oltre ai decessi per Bpco o broncopneumopatia cronica ostruttiva (-2.244), patologia sviluppata da un fumatore su due.
Cuore. Ma si ridurrebbero anche i decessi per ipertensione (-2.135), malattie cardiache (-18.000) e 477 persone non si ammalerebbero di leucemia. 
 
Stomaco, colon, pancreas, fegato… Si ridurrebbero i tumori dello stomaco (-3.000), del colonretto (-4.000), del pancreas (-3.300), del fegato (-3.000), della vescica (-9.000), del rene (-1.976). Calerebbero i decessi per rottura degli aneurismi dell’aorta addominale (-2.033 morti), la dilatazione a palloncino di un’importantissima arteria la cui rottura è più frequente nei fumatori.
Diabete. Si ridurrebbe inoltre il rischio di insufficienza renale cronica, e di diabete, aumentato (79%) nei fumatori anche leggeri.

Questo articolo è tratto da Focus Extra 60 (primavera 2013), un numero speciale di Extra tutto dedicato agli "e se..." più curiosi e sorprendenti.

Questo articolo è tratto da Focus Extra 60 (primavera 2013), un numero speciale di Extra tutto dedicato agli “e se…” più curiosi e sorprendenti.

 

Riproduzione femminile.Calerebbero i tumori della cervice uterina (-158) e dell’ovaio (-4.900); non sarebbero necessarie molte fecondazioni artificiali perché il fumo è associato nella donna a un aumento dell’infertilità del 60%.
Gravidanza. Meno intoppi anche in gravidanza: al fumo sono correlati il 70% delle morti fetali; il 60-90% dei parti prematuri; la riduzione del peso alla nascita dei neonati (in media -200 g). Inoltre, il fumo causa un’anticipazione di 3 anni della menopausa. 
 
Riproduzione maschile. Nell’uomo smettere di fumare riduce del 15% il rischio di disfunzione erettile (impotenza): il fumo infatti favorisce la formazioni di ateromi non solo nei vasi del cuore, ma anche in quelli del pene impedendo la congestione necessaria per l’erezione.
Seme. Inoltre il fumo riduce il volume, la densità dello sperma oltre il numero e la motilità degli spermatozoi. Ma danneggia anche la morfologia e, direttamente o indirettamente, il Dna dello spermatozoo. 
 
Apparato scheletrico. Il fumo riduce la densità ossea e favorisce l’osteoporosi; le fumatrici 60enni hanno un rischio maggiore di frattura del collo del femore del 17%; nelle 70enni aumenta del 41%; nelle 80enni del 71%: quindi è sempre l’età giusta per smettere. Circa una frattura di anca su 8 è oggi attribuita al fumo.
Mortalità. Inoltre poiché in Italia la frattura del femore è correlata a una mortalità del 6% nel mese successivo al ricovero, il fumo è responsabile di circa 500 decessi precoci fra le donne anziane. 
 
Benefici anche per i bambini. Gli under 14 esposti al fumo passivo dei genitori sono circa 4 milioni. Si risparmierebbero i danni ai polmoni in sviluppo.
Conseguenze. Se tutti smettessero di fumare, inoltre, i bambini oggi figli di fumatori avrebbero una riduzione del rischio di otiti dell’orecchio medio, cioè fra il timpano e l’orecchio interno (-48%), di asma (-21%) e di dispnea, cioè di respirazione difficoltosa con fame d’aria (-24%) e di sindrome catarrale, cioè un eccesso di produzione di catarro (-35%). 
 
Fumo passivo e incidenti. In Italia i fumatori passivi sono 15 milioni, pari al 26,5% della popolazione. Ci si risparmierebbero i tumori al polmone da fumo passivo (-4.000 casi), ma anche quelli alle vie aeree superiori.
Al volante. Anche gli incidenti stradali si ridurrebbero della quota attribuita a distrazione per accensione o spegnimento della sigaretta, stimata nel 15% (cioè -32.000) del totale; in proporzione si ridurrebbero anche i morti (-600) e gli infortuni (-45.000) con i danni permanenti che derivano.